Le firme necessarie per la riuscita dell’Iniziativa popolare federale „SI all’abolizione del canone radio-televisivo” verranno consegnate venerdì 11 dicembre alle 15.00 presso la Cancelleria federale a Berna.
Il Comitato d’iniziativa ha raccolto ben 141‘000 firme, delle quali più di 104’000 sono state vidimate finora dalle Cancellerie comunali (fino a venerdì il numero esatto potrebbe variare). Questa discrepanza è in gran parte dovuta a molti non aventi diritto di voto in Svizzera che hanno comunque sottoscritto la nostra proposta di modifica costituzionale dimostrando quanto il tema sia sentito e attuale nella Popolazione.
„Lo sprint finale nella raccolta firme è stato, per certi versi, drammatico e ricco di colpi di scena” commenta Christian Riesen, Responsabile per la vidimazione delle firme dell’Iniziativa “No Billag”. Anche senza il sostegno diretto dei partiti maggiori, tutti coloro che hanno collaborato nella raccolta firme, con un incredibile sforzo finale, sono riusciti a raccogliere tutte le firme necessarie alla riuscita dell’iniziativa popolare.
Le firme verranno consegnate venerdì 11 dicembre alle 15.00, ma prima, alle 14.30 si terrà una piccola manifestazione dietro lo stabile della Cancelleria federale. Dopo la consegna delle firme, tre membri del Comitato d’iniziativa s’intratterranno con la Cancelliera federale.
Abolire il canone obbligatorio in favore dell‘autodeterminazione!
„Non tutti sono disposti a spendere 400 Franchi annui di canone radiotelevisivo“ è il parere di Olivier Kessler, Co-Presidente del Comitato d’iniziativa. Agli iniziativisti non va giù la costante e dilagante messa sotto tutela del Popolo svizzero da parte dello Stato. Ogni cittadino sa come vorrebbe spendere al meglio il proprio denaro. Il principio-cardine dell’iniziativa „No Billag“ è proprio l’abolizione del canone, cosicché i cittadini possano tornare a disporre liberamente die propri mezzi e esaudire i propri desideri secondo una propria lista di priorità.
L’iniziativa non è contraria alla SRG SSR
„L’iniziativa non è indirizzata esplicitamente contro la SRG SSR, ma solo contro il canone obbligatorio“, mette in chiaro Florian Maier, Co-Presidente del Comitato d’iniziativa. La SRG SSR deve continuare a esistere e diffondere i propri programmi ma, in futuro dovrà farlo finanziandosi da sola e soprattutto in piena libertà, come ogni altra impresa privata.
„Chi paga allora?“
Se qualcuno volesse ascoltare un canale radiofonico e vedere un canale televisivo in futuro, anche dopo l’abolizione del canone radiotelevisivo obbligatorio le possibilità sono molteplici. Può approfittare di canali che si finanziano attraverso la pubblicità, con il lato positivo di esser gratuiti. Altrimenti, se la pubblicità disturba, può abbonarsi a canali Pay-TV liberi da spot pubblicitari o, addirittura, pagare per visionare singole trasmissioni.
„Affermare che con l’abolizione del canone radiotelevisivo obbligatorio sparirebbero le trasmissioni d’informazione è un’asserzione che non poggia su alcuna base“, ne è convinta Sonia Barbosa, Vice-presidente e rappresentate della Romandia in seno al Comitato d’iniziativa. Il fatto che vi siano cittadini che sono interessati a fruire di programmi radiofonici e televisivi d’informazione fa sì che sul mercato vi siano emittenti pronte ad offrire questo servizio. Sulla stessa linea anche Alain Bühler, rappresentate del Canton Ticino all’interno del Comitato d’iniziativa: „Molti ticinesi hanno sottoscritto l’iniziativa, ben consci di quale fosse la posta in gioco, questo perché vogliono decidere loro stessi e in piena libertà se spendere annualmente 400 Franchi per visionare i programmi radiotelevisivi SSR SRG oppure spendere quella cifra in altri ambiti“.
L’iniziativa mira a garantire la libertà mediatica!
„La libertà mediatica e la libertà stessa, di poter criticare coloro che sono al potere, è un requisito fondamentale in una società che vuol chiamarsi democratica“, così la pensa Andreas Kleeb, ex-membro del Consiglio d’amministrazione e co-proprietario di Radio Sunshine. „Da questo ideale siamo però oggi lontani anni luce“. La SRG SSR ha praticamente il monopolio nel mercato radiofonico e televisivo svizzero, ricevendo annualmente miliardi di contributi statali. Questo rende la SRG SSR dipendete dagli umori del Consiglio federale, che fissa l’entità dei contributi. Non è quindi per nulla strano se si vede molto raramente la radio-TV pubblica esprirmersi contro la classe politica al potere e il Governo. Assolutamente prioritario, al fine di tutelare la libertà mediatica, è quindi garantire che il Governo non finanzi alcun attore nel settore die massmedia rendendolo così dipendente dallo Stato.
Il Popolo svizzero, grazie al successo dell‘iniziativa „SI all’abolizione del canone radiotelevisivo (SI all’abolizione del canone Billag)“, avrà finalmente la possibilità di porre fine al salasso-billag a danno dei cittadini.
Comitato d’iniziativa „SI all’abolizione del canone Billag“