Votazioni del 29 novembre: due no per i Giovani UDC

Il comitato cantonale dei Giovani UDC, riunitosi a Bellinzona, si è espresso all’unanimità contro i due temi in votazione federale il prossimo 29 novembre.

L’iniziativa popolare “Per le multinazionali responsabili” è ritenuta dai Giovani UDC come pericolosa e dannosa per il nostro tessuto economico e per il nostro sistema giuridico. Infatti, l’approvazione dell’iniziativa causerebbe degli enormi costi burocratici e un’elevata vulnerabilità giuridica. Questo porterebbe molte grandi aziende a lasciare il nostro paese e delocalizzare in un altro, mentre le nostre Piccole e Medie Imprese, sempre meno attrattive, rischierebbero la chiusura, con una conseguente perdita di posti di lavoro insostenibile per la nostra economia, già così difficilmente colpita dalla crisi del coronavirus. L’iniziativa vuole inoltre fare della Svizzera la nuova polizia giudiziaria planetaria, dal momento che il suo obbiettivo è quello di far applicare il nostro diritto in tutto il mondo, arrogantemente e senza nessun rispetto per lo stato di diritto delle altre nazioni. Non vogliamo che giudici stranieri decidano per noi nel nostro paese, né vogliamo essere noi stessi giudici stranieri in altri paesi!

L’iniziativa “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico” prevede che l’AVS, l’AI, l’IPG, le casse pensioni, le fondazioni e la Banca nazionale non potranno più finanziare le imprese che realizzano oltre il 5% del loro fatturato con la produzione di materiale bellico, gettando al vento le comprovate strategie d’investimento dei regimi pensionistici statali e professionali dei prossimi anni, con conseguenze negative dirette anche per PMI e posti di lavoro. Questa iniziativa è un ennesimo goffo tentativo degli estremisti della GSsE (Gruppo per una Svizzera senza Esercito) per indebolire l’esercito, e ad arrivare, in un prossimo futuro, alla sua abolizione. Una strategia a cui i Giovani UDC si oppongono fortemente.

Il presidente sezionale Diego Baratti ha anche approfittato dell’occasione per fare una piccola retrospettiva dell’azione “Scuole Libere”, la piattaforma online dove allievi e genitori possono segnalare comportamenti di indottrinamento da parte dei docenti e che ledono il diritto e il principio della neutralità dell’insegnamento: “Fino ad ora sono già giunte una ventina di segnalazioni, circa una al giorno, segnale di quanto questo tema sia sentito e importante per la popolazione” ha affermato Baratti “inoltre siamo riusciti ad ottenere l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, portando finalmente all’attenzione della gente la tematica sul come deve essere insegnata la politica e la civica nelle nostre scuole”.

Giovani UDC Ticino

Diego Baratti

Presidente