
Da oramai due decenni l’AVS è regolarmente al centro della discussione politica nel nostro paese. Non è
infatti un segreto che il nostro sistema pensionistico sta raggiungendo il limite, e che necessita nuove
riforme per continuare ad essere sostenibile nel medio e lungo termine. L’iniziativa per una 13a rendita AVS
però non è tra queste. L’iniziativa è abbastanza semplice, e propone un aumento dell’8,3% delle rendite AVS
per tutti i pensionati. Ma non è tutto oro quel che luccica: seppur il titolo potrebbe fare sembrare
l’iniziativa il minimo e dignitoso per tutte quelle persone che hanno lavorato un’intera vita, l’accettazione
comporterebbe costi aggiuntivi per lo stato di 4,2 miliardi di franchi già nel 2026 e una montagna di debiti
per un totale di 115 miliardi di franchi entro il 2050.
Gli iniziativisi dell’Unione Sindacale Svizzera però, come sempre, non danno indicazioni su come finanziare
questa spesa ultramiliardaria, che forse a primo acchito può sembrare attrattiva per il proprio portafoglio.
Non danno indicazioni, perché sanno che se dovessero dire la verità, questa iniziativa non vedrebbe mai la
luce. E quale è questa verità che i sindacati vogliono nasconderci? Che a pagare saremo tutti noi, i
contribuenti, ed in particolare le giovani generazioni e le famiglie. Infatti, bisogna sfatare il mito che “Tanto
lo stato mette i soldi” in quanto questi miliardi per finanziare la 13esima AVS lo stato da una qualche parte
li deve andare a prenderli, e lo può fare solamente prendendoli dalle tasche dei cittadini, aumentando le
aliquote IVA o le deduzioni salariali, facendo aumentare i prezzi di beni e servizi.
Ma il costo più alto che rischierebbe di dover pagare la nostra generazione è quello di vedere sparire
completamente l’AVS, e no, non è una affermazione priva di fondamento! Infatti, il numero di pensionati
sta crescendo rapidamente e l’implementazione di una 13a rendita AVS peggiorerebbe ulteriormente la già
critica situazione finanziaria dell’AVS, con pesanti conseguenze per le generazioni più giovani.
Concludendo, i sindacati chiedono una 13a rendita AVS, ma i costi associati sarebbero enormi, interamente
sulle spalle delle future generazioni. I giovani in età lavorativa saranno presto costretti a saldare un debito
mastodontico, anche senza l’ampliamento delle pensioni richiesto. Di fronte allo sviluppo demografico, la
stabilizzazione dell’AVS deve diventare una priorità assoluta per garantire prestazioni anche alle generazioni
future, con riforme lungimiranti e dinamiche, e non con sloga sensazionalistici di sinistra, a cui rispondo
con: nessuna tredicesima AVS sulle spalle dei giovani!
Diego Baratti
Presidente Giovani UDC
