I am Charlie! Je suis Charlie! La democrazia è sotto attacco!

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La notizia dell’uccisione di Charlie Kirk ci ha profondamente scossi. Sposato e padre di due figli, Kirk era il fondatore di Turning Point USA, un attivista conservatore e una voce influente tra i giovani americani. È stato assassinato durante un evento pubblico alla Utah Valley University. Un gesto vile e politico, mirato a spegnere un pensiero scomodo.

Charlie Kirk era un uomo libero che credeva nella forza del dibattito, nella libertà e nella responsabilità individuale e nei valori occidentali. Faceva il giro dei campus universitari, dove si ingaggiava in lunghi dibattiti con gli studenti dalle idee divergenti dalle sue. Insomma, praticava i principi fondamentali della democrazia. La sua morte è dunque una tragedia non solo personale, ma anche un attacco diretto alla libertà di espressione e alla democrazia occidentale.

Sinistra corresponsabile della violenza!

Come già scritto nel nostro comunicato del 1° settembre sui disordini di Losanna, è evidente che i partiti e la “cultura” di sinistra hanno le loro responsabilità. Continuano a legittimare idee e movimenti radicali, talvolta terroristici, con slogan pieni d’odio, marciando spesso al loro fianco o facendone direttamente parte. In questo modo, contribuiscono attivamente a creare un clima di tensione. Questo clima spinge a compiere atti violenti, di cui Charlie Kirk è diventato vittima. Purtroppo, anche in Svizzera si verificano casi simili. Il consigliere comunale dell’UDC Thibault Schaller, riconosciuto come esponente di destra, è stato aggredito da presunti “Antifa” il 25 agosto scorso e si è salvato solo grazie all’intervento della polizia.

I dati del Servizio delle attività informative della Confederazione (SIC) parlano chiaro: l’estremismo di sinistra e quello islamico rappresentano oggi la minaccia più concreta alla sicurezza interna della Svizzera. Le aggressioni agli agenti di polizia, le devastazioni urbane e gli attacchi a personalità politiche sono quasi esclusivamente opera di gruppi che si definiscono “antifascisti”, “anticapitalisti” o di individui provenienti da paesi a maggioranza islamica. Ciò che accomuna la sinistra e i gruppi islamisti, spesso alleati, è l’odio verso i valori occidentali basati sulla libertà e la responsabilità individuali, che anche Charlie Kirk difendeva con veemenza.

L’ipocrisia della sinistra

Quando, nel 2015, toccò per una volta gli ambienti di sinistra con l’assassinio, da parte di terroristi islamici, dei caricaturisti di Charlie Hebdo, il mondo intero si unì giustamente nel dolore. “Je suis Charlie” divenne il grido universale per difendere la libertà d’espressione. Oggi, invece, quando un giovane conservatore viene ucciso per le sue idee, il mondo non si unisce più. Perché? Perché non era di sinistra?

La nostra società libera non si difende con i pugni o con le pallottole. Si difende con il coraggio di dire la verità, anche quando è scomoda. I Giovani UDC Ticino non accetteranno mai che l’estremismo e la violenza di qualsiasi colore vengano legittimati o si diffondano nella nostra società.

Charlie Kirk è stato ucciso per ciò in cui credeva e diceva. E questo, in una società libera, è inaccettabile.
I am Charlie! Je suis Charlie! E non ci faremo mai zittire!