I Giovani lanciano il Manifesto “Un futuro per i nostri giovani in Ticino”

A quasi dieci anni dalla caduta delle limitazioni per i permessi di lavoro concessi ai cittadini europei dei primi 17 Stati membri dell’Unione europea, non possiamo far altro che trarre delle conclusioni negative dal punto di vista sociale e umano per quanto riguarda questa esperienza. Lo stato attuale del mercato del lavoro, l’esplosione negli ultimi anni del numero delle persone in cerca di un impiego, i continui casi di licenziamenti a fini sostitutivi con personale frontaliero, il dumping salariale e l’esplosione dei casi di assistenza sono gran parte correlati al continuo e vertiginoso aumento del numero di frontalieri impiegati nel nostro Cantone che nel 2013 hanno quasi raggiunto quota 59’000 unità. L’accordo di libera circolazione con l’Unione europea, che sin dall’inizio ha solo rappresentato una sorta di merce di scambio che siamo stati obbligati a concedere a Bruxelles, in cambio di altri accordi vantaggiosi per la nostra economia, ha ampiamente dimostrato la sua pericolosità per il benessere e la sicurezza dei residenti in Ticino e in Svizzera e pure la sua inutilità visto l’esiguo numero di persone che scelgono di lavorare fuori dai confini nazionali approfittando di questo accordo. Riteniamo che i risultati siano sotto gli occhi di tutti ed è inutile che il SECO e le associazioni economiche tentino di tingere di rosa una situazione ormai catastrofica. Anche nel settore della formazione professionale la situazione e ormai lanciata sulla via del peggioramento, con il rischio di tagliar fuori dal mercato del lavoro sempre più giovani residenti in Ticino.

I Giovani UDC sono fermamente convinti che richiedere ulteriori misure di accompagnamento, sia solo una perdita di tempo, visti i risultati ottenuti con le precedenti misure introdotte. Prioritario è riottenere il pieno controllo sull’immigrazione e l’accesso al mercato del lavoro. Questo non estinguerà il fenomeno del frontalierato, visto che per molti ambiti economici è di importanza vitale e anche senza la libera circolazione potranno continuare a beneficarne, ma avrà il pregio di eliminare le più che evidenti distorsioni del nostro mercato del lavoro, sopra elencate, e ridare ai ticinesi la possibilità di inserirsi nel mercato del lavoro nei loro settori tradizionali.

Per questo motivo, i giovani democentristi, hanno stilato un manifesto sul mercato del lavoro e della formazione professionale denominato “Un futuro per i nostri giovani in Ticino”. Una sorta di programma, con l’obbiettivo di riportare equilibrio nel nostro mercato del lavoro. Ovviamente l’adesione a questo documento è aperta a chiunque ne condivide i contenuti, siano essi esponenti politici o semplici cittadini. Per aderirvi vi invitiamo a voler prendere contatto con la Segreteria cantonale dei Giovani UDC Ticino all’indirizzo mail gudc.ti@gmail.com. Verso fine giornata sarà attiva una pagina dedicata sul sito del movimento e una relativa pagina in Facebook.

In concomitanza con il lancio del suddetto Manifesto, i GUDC, tramite la loro rappresentate in Gran Consiglio, la deputata Lara Filippini, hanno presentato una prima proposta concreta per risolvere uno dei problemi menzionati nel manifesto, dimostrando che alle parole devono seguire i fatti. Stamane è stata, infatti, inoltrata alla Cancelleria dello Stato una Proposta di risoluzione con cui si richiede all’Assemblea federale di modificare la Legge federale sulla formazione professionale (LFPr) e le relative ordinanze al fine d’introdurre una “clausola di preferenza indigena” nella formazione professionale di base, dando la precedenza ai nostri giovani nell’accesso ai posti di tirocinio.

Giovani UDC Ticino

1238846_1417630311794227_739601621_n


Rispondi

Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...