Categoria: Comunicato Stampa

  • Elezioni del Consiglio federale: che siano i temi a fare la differenza!

    Elezioni del Consiglio federale: che siano i temi a fare la differenza!

    Successione di Ueli Maurer: I giovani UDC Svizzera sosterranno unicamente i candidati che si impegnano a sostenere i temi centrali del partito giovanile in una dichiarazione di intenti.

    Elezioni del Consiglio federale: Decisivo non è il cantone, la nazione di origine o il genere! I Giovani UDC mettono in primo piano i contenuti e sosterranno pubblicamente i candidati che si impegnano sui temi centrali del partito giovanile in una dichiarazione di intenti.

    “Da dopo le dimissioni del Consigliere federale Ueli Maurer, non passa giorno in cui i media non discutano di banalità come l’origine cantonale e regionale e il sesso dei possibili candidati al Consiglio federale” afferma Diego Baratti, presidente dei Giovani UDC Ticino e responsabile Campagne dei Giovani UDC Svizzera.  “In realtà molto più importante di questi parametri puramente incidentali, tuttavia, sono le posizioni tematiche e la visione politica dei singoli candidati.”

    Al fine di focalizzare la discussione sui contenuti, i Giovani UDC Svizzera lanciano la seguente campagna:

    Tutti i membri del gruppo parlamentare dell’UDC e gli altri possibili candidati alle elezioni del Consiglio Federale hanno ricevuto ieri sera una dichiarazione di intenti da firmare da parte dei Giovani UDC. La dichiarazione d’intenti contiene i criteri che il futuro Consigliere Federale deve soddisfare dal punto di vista del nostro partito giovanile. I candidati firmatari riceveranno in seguito la raccomandazione e il sostegno dei Giovani UDC Svizzera per l’elezione al Consiglio Federale. Questo sostegno comprende la pubblicità sui social media e l’attività di lobbying con il partito madre.

    Se nessun candidato sottoscrive la dichiarazione d’intenti, i Giovani UDC proporranno un proprio candidato alla commissione cerca dell’UDC per la nomina.

    DICHIARAZIONE DI INTENTI

    Il sottoscritto candidato al Consiglio federale, se eletto al Consiglio Federale svizzero, intende impegnarsi con tutte le sue forze a rispettare i seguenti principi politici durante il suo mandato:

    Nessun rinnovo delle misure Covid!

    In passato, le misure Covid hanno causato più danni che benefici. I giovani, in particolare, hanno sofferto molto per le massicce restrizioni imposte da questa politica. Ci aspettiamo che un futuro Consigliere Federale si esprima con forza contro qualsiasi nuova misura restrittiva. Ciò include, in particolare, l’opposizione a nuovi lockdown, certificati, obbligo di indossare le mascherine e tutte le altre restrizioni e limitazioni.

    Fine dell’ideologia woke

    La cultura intollerante woke è arrivata in Svizzera. Ci aspettiamo che un futuro Consigliere Federale si impegni a fondo contro la dilagante ideologia del woke. Ciò include in particolare un impegno per la nostra cultura liberale, per la libertà di espressione, contro la regolamentazione del pensiero e del linguaggio, contro la censura e contro la mania dei transgender.

    Meno regolamentazione e burocrazia

    Sempre più nuove normative rendono la vita più difficile alle imprese e ai privati. Ci aspettiamo che un futuro Consigliere Federale faccia tutto il possibile per ridurre le normative e la burocrazia. Ciò include, in particolare, lo snellimento del proprio dipartimento e l’imposizione del minor onere possibile al Parlamento.

  • 3 SI E UN NO DAI GIOVANI UDC 25 SETTEMBRE

    3 SI E UN NO DAI GIOVANI UDC 25 SETTEMBRE

    Il comitato cantonale dei Giovani UDC Ticino, riunitosi ieri mercoledì 10 agosto a Porza, ha preso posizione sui quattro temi in votazione federale il prossimo 25 settembre, e invita la popolazione a respingere l’iniziativa popolare proposta della sinistra e ad approvare invece le tre modifiche di legge soggette a referendum.

    Ancora un’iniziativa agricola estrema

    I Giovani UDC respingono chiaramente l’iniziativa sull’allevamento intensivo. Ci troviamo di fronte all’ennesima iniziativa agricola estrema, proposta da una parte dell’élite politica di sinistra malinformata che non ha mai una volta in vita loro avuto a che fare con degli animali da allevamento. Infatti, gli allevatori in Svizzera devono sottostare già a una delle legislazioni in merito più restrittive d’Europa, e l’applicazione dell’iniziativa non farebbe altro che renderci ancora più dipendenti dagli import dall’estero e a portare ad un generale aumento del prezzo del 20-40% tutti i prodotti di origine animale.

    Due sì per salvare l’AVS

    I Giovani UDC sostengono inoltre all’unanimità le due modifiche di legge riguardanti l’aumento dell’età pensionabile e l’aumento dell’IVA al fine di salvaguardare l’AVS. Infatti, il patto intergenerazionale, che prevede che siano i lavoratori di oggi che pagano le pensioni agli attuali pensionati, con la promessa di avere un altrettanto privilegio una volta giunti in pensione, è oggi messo in pericolo dall’aumentare della speranza di vita e dal pensionamento della generazione baby boom. Se non troviamo presto delle nuove fonti di entrata per l’AVS, si rischia che già tra poco meno di 10 anni l’AVS imploderà. Bisogna quindi approvare con convinzione le due modifiche di legge, per permettere anche alla nostra generazione di poter godere dei meritati e in parte già pagati benefici della pensione.

    L’abolizione della imposta preventiva rafforza la nostra economia

    Infine, i Giovani UDC sostengono con convinzione l’abolizione dell’imposta preventiva: siamo convinti che le imprese debbano avere la possibilità di crescere ed innovarsi senza dover pagare una tassa che fa lievitare di non poco i loro costi di investimento. Le imprese svizzere dovrebbero beneficiare delle stesse condizioni per la raccolta di capitali come all’estero. Questo andrebbe a rafforzare l’attrattività e l’economia del nostro paese, oltre che a salvaguardare diversi posti di lavoro.

  • No alla Legge Netflix, si a Frontex

    No alla Legge Netflix, si a Frontex

    Riuniti nella sala comunale di Ponte Capriasca per il comitato cantonale primaverile, i membri dei Giovani UDC Ticino hanno lanciato una campagna di adesione rivolta a tutti i ticinesi tra i 16 ed i 35 anni ed inoltre, si sono espressi sui temi in votazione il 15 maggio a livello federale e cantonale.

    Adesione della Svizzera al potenziamento di Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (FRONTEX):

    I Giovani UDC, si sono pronunciati favorevoli all’aumento del contributo svizzero all’Agenzia europea della guardia frontiera e costiera, visto che, sebbene negli ultimi anni quest’organizzazione abbia ripetutamente fallito le missioni di sua competenza nella protezione dei confini e delle frontiere, il comitato ha deciso comunque di riporre fiducia nel progetto di ampliamento “2019-2027”.

    L’attuale organizzazione Frontex, al quale una parte di politica ha delegato il compito di controllo dei confini nazionali, è  oggi totalmente inefficiente essendo periodicamente limitata ed ostacolata da organizzazioni e correnti politiche che, all’estero come in Svizzera, vedono nelle frontiere ostacoli alle loro visioni ideologiche ed ai loro profitti.

    L’aumento degli effettivi e del budget, che attualmente sfiora a stento le 1’000 unità effettive ed i 400 milioni (Frontex è volutamente una tra le organizzazioni europee con il finanziamento più basso) ma che negli obbiettivi 2027 si vuole ampliare a 10’000 unità e 1,2 miliardi, è quindi più che mai necessario.

    Il comitato cantonale dei Giovani UDC, dopo una lunga e costruttiva discussione, si esprime quindi in maggioranza favorevole al potenziamento del contributo svizzero all’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, ribadendo tuttavia più volte, che la misura risolutoria in campo di sicurezza e controllo, era, è e sarà il ritorno alla situazione antecedente al 2007, cioè il controllo autonomo delle proprie frontiere e la fine della libera circolazione.

    Modifica della legge sul cinema: (Legge Netflix)

    La Modifica della legge federale sulla produzione e la cultura cinematografica obbliga i servizi di streaming svizzeri ed esteri, come Oneplus, Netflix o Disney+, ad offrire almeno il 30 per cento di film europei ed investire il 4% nella produzione cinematografica svizzera, essendo quindi contraria alla libertà di consumazione e creando uno spiacevole precedente nel panorama commerciale svizzero.

    120 milioni di aiuti statali, una media di 2400 spettatori per le produzioni svizzere ed un prezzo per il contribuente di 140 franchi l’anno, sono queste solamente alcune cifre legate all’industria cinematografica svizzera attuale che sono state citate a Ponte Capriasca. Queste cifre mostrano bene le difficoltà di un settore tutt’oggi già fortemente aiutato statalmente che, con l’approvazione della legge, rischierebbe di rimanere totalmente dipendente dalle sovvenzioni, sfavorendo la ricerca della qualità dell’offerta, pesando sulle tasche dei consumatori elvetici e togliendo la libertà di scelta al consumatore.

    I Giovani UDC si pronunciano quindi all’unanimità, a favore del referendum sulla legge Netflix.

    Modifica della legge sui trapianti:

    Dopo un’analisi della situazione attuale in Svizzera e della modifica in votazione sulla legge dei trapianti, i Giovani UDC hanno deciso di concedere la libertà di voto sulla modifica di legge.

    Durante il comitato i membri si sono ritrovati concordanti sull’importanza di primo piano della sfida delle donazioni di organi a livello nazionale e ci sono state diverse sensibilità, legate alle modalità che lo stato deve adottare per risolvere questo problema. In particolare è emersa l’importanza di sensibilizzare i giovani, spingendoli tramite un’informazione scolastica a chinarsi e riflettere su un tema che tocca l’intera cittadinanza.

    Decreto legislativo concernente il pareggio del conto economico con misure di contenimento della spesa e senza riversamento di oneri sui Comuni

    In seguito i membri si sono espressi sull’unico tema in votazione a livello cantonale il 15 maggio, cioè il programma concernente il Pareggio di bilancio entro il 31 dicembre 2025 (Decreto Morisoli).

    I Giovani UDC sosterranno all’unanimità il decreto, ritenendo che un contenimento delle spese a livello cantonale sia fondamentale, visto le altezze vertiginose che ha raggiunto il debito pubblico e soprattutto, perché come giovani non siamo disposti a farci lasciare in eredità delle montagne di debiti, causati da scelte e da visioni politiche che non abbiamo preso noi e che non condividiamo.

    I GUDC sono inoltre particolarmente soddisfatti visto che il decreto legislativo non prevede tagli ma un contenimento delle spese e segnatamente esclude il versamento di oneri finanziari sui comuni ticinesi.

    Campagna “Nuovi membri Giovani UDC”:

    In chiusura dell’incontro è stata lanciata una campagna di adesione, rivolta a tutti i giovani ticinesi.

    Con un forte aumento degli aderenti, specialmente sull’onda delle numerose vittorie politiche e del lavoro degli ultimi due anni, i GUDC sono infatti gradualmente diventati una realtà giovanile in continua crescita e di primo piano a livello cantonale.

    I Giovani UDC invitano quindi tutti i ragazzi nella fascia di età tra i 16 ed i 35 anni, che hanno voglia di confrontarsi e mettersi in gioco per il loro futuro di aderire ai Giovani UDC, continuando così a dare forza e voce a questo bellissimo progetto.

  • 3 NO e un SI il prossimo 13 febbraio!

    3 NO e un SI il prossimo 13 febbraio!

    Il comitato cantonale dei Giovani UDC Ticino ha preso recentemente posizione sui temi in votazione popolare il prossimo 13 febbraio, invitando la popolazione a respingere le due iniziative, ad approvare la modifica di legge sulla tassa sul bollo e a respingere la tassa sui media.

    Due iniziative popolari pericolose

    I Giovani UDC respingono chiaramente l’iniziativa “Sì al divieto degli esperimenti sugli animali e sugli esseri umani”, che vorrebbe vietare sia gli esperimenti sugli animali sia l’importazione di prodotti sviluppati ricorrendo a tali esperimenti. Tale iniziativa è da considerarsi estrema e pericolosa, visto che metterebbe in pericolo lo sviluppo e il commercio di farmaci e terapie con cui migliorare il trattamento di malattie. La Svizzera ha inoltre già una delle leggi più severe al mondo in materia di sperimentazione animale.

    I Giovani UDC respingono pure l’’iniziativa “Sì alla protezione dei fanciulli e degli adolescenti dalla pubblicità per il tabacco”: nonostante l’intento di proteggere i giovani dai pericoli del fumo sia nobile, il nostro partito ritiene pericoloso vietare la pubblicità di prodotti legali, ma che fanno male alla salute. Per coerenza, il prossimo passo potrebbe essere vietare la pubblicità del Merlot Ticinese o degli insaccati, in quanto anch’essi mettono potenzialmente in pericolo la salute.

    La legge sui media mette in pericolo la democrazia

    Chiaro NO dei Giovani UDC anche sulla legge sui media, che mette in pericolo la democrazia, andando a minare l’indipendenza e la neutralità dei media. Infatti, dei 178 milioni di CHF promessi dalla legge, quasi niente andrà ai media locali e media gratis online, e il 70% finirà nelle tasche dei 5 grandi editori svizzerotedeschi, che si guarderanno bene di criticare lo stato in futuro se rischiano di perdere la sovvenzione per ritorsione.

    L’abolizione della tassa sul bollo rafforza la nostra economia

    Infine, i Giovani UDC sostengono con convinzione l’abolizione della tassa sul bollo: siamo convinti che le imprese debbano avere la possibilità di crescere ed innovarsi senza dover pagare una tassa che fa lievitare di non poco i loro costi di investimento. Questo andrebbe a rafforzare l’attrattività e l’economia del nostro paese, oltre che a salvaguardare i posti di lavoro.

  • Per il diritto all’istruzione

    Per il diritto all’istruzione

    Fino ad agosto, un obbligo del certificato Covid nelle università era impensabile. Matthias Geering, capo della comunicazione e del marketing dell’Università di Basilea, in una dichiarazione rilasciata a Telebasel il 20 agosto, affermava che, da un punto di vista legale, l’obbligo del certificato Covid non fosse fattibile. Questo perché si tratta di istituzioni pubbliche che devono garantire l’accesso all’istruzione a tutti, indipendentemente dal fatto che siano vaccinati, testati o meno.

    Oggi, tre settimane dopo, tutto ciò che è stato detto e ogni principio di uguaglianza giuridica, di parità di diritti e di opportunità, una volta molto lodato, sembra essere stato dimenticato. Numerose università stanno introducendo l’obbligo di certificato Covid senza nemmeno un pensiero per gli studenti. L’obbligo indiretto a vaccinarsi che ne deriva è evidente. Quasi nessuno studente ha i mezzi finanziari per i tre test richiesti ogni settimana. Se si calcolano 54 franchi per test, si arriva a costi aggiuntivi di 162 franchi a settimana o 702 franchi al mese, che in un budget medio per studenti corrisponde all’affitto dell’alloggio. Il Consiglio Federale e le università danno così agli studenti che non vogliono essere vaccinati la scelta tra un tetto sulla testa o lo studio, anche se per la maggior parte di essi non ci sono abbastanza soldi per entrambi. Inoltre, è incoerente il fatto che i datori di lavoro debbano pagare i costi dei dipendenti, ma allo stesso tempo questo principio non venga applicato alle prestazioni garantite dallo Stato nel campo dell’istruzione. Il Consiglio Federale e le università stanno quindi violando il diritto all’istruzione rendendo di fatto impossibile l’accesso ai non vaccinati. Stanno creando una società a due classi in cui solo i vaccinati hanno accesso all’istruzione e i non vaccinati sono sistematicamente discriminati. In questo modo, lo stato continuerà a creare una società a due livelli nei settori della scienza, della ricerca e degli affari, allevando un’élite vaccinata e fedele allo stato e dando solo a loro l’accesso all’istruzione, mentre rende questa opportunità impossibile per le persone che la pensano diversamente.

    Per i Giovani dell’UDC Svizzera, la coercizione e la violazione dei diritti umani da parte del Consiglio federale e delle università è insostenibile. L’articolo 26 (1) della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani afferma chiaramente che tutti hanno il diritto all’istruzione e che l’istruzione superiore deve essere aperta a tutti in modo uguale secondo le loro capacità. Con l’estensione del requisito del certificato, viene a meno questo diritto. Chiediamo quindi al Consiglio Federale di fermare questa espansione e di ripristinare il diritto all’istruzione per ogni cittadino, indipendentemente dal suo atteggiamento nei confronti della vaccinazione.

    I Giovani UDC Svizzera chiedono quindi:

    1. L’abolizione del certificato Covid obbligatorio nelle università e scuole professionali
    2. L’abolizione generale immediata del certificato e il ritorno alla normalità;
    3. Test antigenici gratuiti fino alla completa eliminazione dell’obbligo generale di possedere un certificato.
    4. Offerte online per gli studenti che non possono o non vogliono partecipare in presenza.

    Per i Giovani UDC Svizzera,

    Diego Baratti

    Presidente Giovani UDC Ticino Responsabile campagne e comunicazione Giovani UDC Svizzera

  • GUDC, GLRT E GG CONTRO L’INIZIATIVA DA QUATTRO AMICI AL BAR!

    GUDC, GLRT E GG CONTRO L’INIZIATIVA DA QUATTRO AMICI AL BAR!

    “Eravamo quattro amici al bar, che volevano cambiare il mondo…” così comincia una celebre canzone di Gino Paoli, e sembra così cominciare anche la storia dell’iniziativa 99%, che saremo chiamati a votare il prossimo 26 settembre. Infatti, il testo dell’iniziativa, con l’efficace slogan tassiamo i ricchi per redistribuire i poveri ricorda tutti gli infruttuosi tentativi passati dove si è cercato di condire il sistema fiscale svizzero di ideologia e poca lungimiranza, ed allontanarsi quindi dalla realtà dei fatti. Di conseguenza, basta prendere il testo d’iniziativa in mano per rendersi conto che i quattro amici al bar non hanno sufficientemente ponderato le conseguenze: ideologia e incertezza prenderebbero il sopravvento, gettandoci in un vicolo cieco, nel nome della lotta di classe.

    Se il principio di primo acchito potrebbe sembrare nobile, il contenuto ma soprattutto le conseguenze dirette e indirette dell’iniziativa non lo sono. Precisamente, l’iniziativa andrebbe nella direzione opposta a quella auspicata dai suoi proponenti, minando l’attrattività fiscale della Svizzera e di conseguenza mettendo in pericolo anche posti di lavoro per noi giovani.

    Infatti, la fantomatica giustizia fiscale tanto reclamata dagli iniziativisi esiste già: il reddito da capitale è già tassato a livello di società e anche a livello di singoli una volta che questo viene redistribuito sottoforma di dividendo al 100% a livello federale e cantonale (il “privilegio” della tassazione del dividendo al 70% entra in gioco unicamente se si possiede almeno il 10% del capitale, sottopagano tutti il 100%, ma gli iniziativisi stranamente omettono di dirlo…). Queste persone, che non sono quindi dei privilegiati a livello fiscale, se dovesse passare l’iniziativa andranno a pagare l’imposta al 150%, scoraggiando gli investitori: chi sceglierebbe di investire 100 per poi pagare un’imposta su 150? Ovviamente nessuno. Con questa tassazione, gli investitori stranieri non investirebbero più nel nostro paese, e quelli che abitano da noi cambierebbero molto probabilmente il loro domicilio. L’iniziativa porterà quindi meno introiti alle casse dello stato, e a farne le spese saranno ancora una volta i giovani: sappiamo che in tempi di difficoltà i primi ad essere lasciati a casa sono i giovani, mentre anche l’attività imprenditoriale dei giovani sarà vanificata con delle simili situazioni quadro all’orizzonte. Anche ricevere tramite successione l’azienda di famiglia sarà sempre più difficile, mentre con meno contribuenti ricchi nella nostra nazione sarà inevitabile un aumento generalizzato di tasse e imposte.

    Le catastrofiche conseguenze che un sì potrebbe portare ai giovani e al nostro paese sono chiare, ed evidentemente non sono state sufficientemente ponderate dagli iniziativisi, che hanno una visione troppo romantica e irreale di come funzionano veramente le cose nella nostra nazione. Sarebbe l’ennesimo tentativo della sinistra di mettere il bastone fra le ruote al nostro ben rodato sistema fiscale svizzero con iniziative fin troppo ideologiche e che peccano di sano realismo. Per questo motivo, Giovani UDC, Giovani Liberali Radicali e Generazione Giovani invitano i giovani e la popolazione ticinese a respingere la pericolosa iniziativa 99% lanciata dai Giovani Socialisti, per garantire un futuro in stabilità economica e politica alla nostra generazione.

    Per i Giovani UDC

    Diego Baratti, presidente

    Per i Giovani Liberali Radicali

    Daniel Mitric, presidente

    Per Generazione Giovani

    Marco Baggi, presidente

  • Dai Giovani UDC due chiari NO il prossimo 26 settembre

    Dai Giovani UDC due chiari NO il prossimo 26 settembre

    Il Comitato Cantonale dei Giovani UDC Ticino si è sabato scorso al centro diurno di Rivera per prendere posizione sui temi in votazione il prossimo 26 settembre. Dalle discussioni, a cui ha partecipato anche il Consigliere Nazionale e presidente cantonale UDC Piero Marchesi, sono emersi due chiari no per entrambi i temi in votazione a livello federale. All’unanimità il comitato si è schiarato contro l’estrema iniziativa 99% promossa dai Giovani Socialisti, che vorrebbe andare a tassare l’1% dei più ricchi per dare al 99% dei poveri. Peccato che l’equazione non sia così semplice come ingenuamente credono i giovani socialisti: tassando i ricchi, non solo si corre il rischio che questi scappino dal nostro paese (sono ricchi, posso permetterselo), ma porterebbe a tutta ad una serie indiretta di conseguenze per il ceto medio: meno posti di lavoro, instabilità economica, meno innovazione. Inoltre, meno ricchi ci sono, meno entrate ha lo stato, più lo stato si rifarà aumentando nuovamente le tasse sul ceto medio, con conseguente impoverimento della popolazione. Insomma, si tratta solamente di un altro buco dell’acqua ideologico ma irrealista degli estremisti di sinistra.

     I Giovani UDC hanno deciso anche a maggioranza di respingere il matrimonio per tutti: a non convincere i membri è in particolare la possibilità di accesso alla procreazione assistita tramite donazione di sperma. Inoltre, esistendo già la possibilità per le coppie omosessuali di ricorrere all’unione registrata, un ulteriore estensione non appare essere necessaria.

    No ai media di stato

    Il comitato cantonale si è inoltre anche espresso contro la nuova legge sui media, e ha deciso di sostenere il referendum lanciato da giornalisti e politici. Secondo i Giovani UDC, la nuova legge, che prevede nuove sovvenzioni ai media per un importo ultramilionario, rappresenterebbe un pericolo per la libertà di stampa e la democrazia. Infatti, dei media che fanno capo a contributi statali perdono credibilità e la loro funzione di quarto potere nello Stato. L’imbarazzo o la paura di una testata giornalistica di criticare lo stato o dei suoi funzionari quando sa che potrebbe perdere il contributo milionario statale appare più che mai verosimile con questa nuova legge.Due bancarelle per la raccolta firme sono già in programma il prossimo 4 e 11 settembre al mercato di Bellinzona.

    Tre nuovi vicepresidenti

    Infine, i Giovani UDC hanno preso atto delle dimissioni dalla direttiva cantonale di Tiziano Sala, Claudia Carelle e Davide Piatti legati a motivi professionali, dando allo stesso il benvenuto a tre nuovi vicepresidenti: per il Sottoceneri Pamela Molteni, per il Bellinzonese e Valli Rocco Canevascini e per il Locarnese e Valli il neoeletto Municipale di Ronco s. Ascona a Luca Vögeli. Essi si aggiungono così alla squadra composta dal presidente Diego Baratti e il segretario Matteo Ortelli.

  • UNA VITTORIA DELLA RAGIONE, I GIOVANI RINGRAZIANO!

    UNA VITTORIA DELLA RAGIONE, I GIOVANI RINGRAZIANO!

    Legge sul CO2: una vittoria della ragione

    I Giovani UDC Ticino prendono atto con estrema soddisfazione del No odierno alla cara, inutile ed ingiusta Legge sul CO2.  Le conseguenze dirette per i giovani se la legge fosse passata sarebbero infatti state spropositate in confronto ai quasi nulli benefici per il clima globale: avere un’auto così come viaggiare, comprare una casa o avviare un’azienda sarebbe stato proibitivo per una grande maggioranza dei giovani, soprattutto per quelli dal reddito più basso e che vivono nelle regioni più rurali. Diego Baratti, presidente dei Giovani UDC: “Il No odierno rappresenta una vittoria della ragione contro l’isteria climatica dei partiti di sinistra e del centro. Il popolo vuole sì salvare il clima, ma senza spennarsi. I giovani potranno così continuare a realizzare i loro sogni: viaggiare, creare un’azienda, guidare l’auto, e perché no, pure salvare il clima, in un modo più efficace, favorendo innovazione e ricerca invece che tasse e divieti”.

    Iniziative agricole: le città non conoscono le realtà rurali

    I Giovani UDC esprimono soddisfazione per la netta bocciatura delle due iniziative agricole estreme: le città non sono riuscite ad imporre i loro capricci alle comunità contadine, dimostrando ancora una volta la scarsa conoscenza della realtà rurale al di fuori dei confini cittadini. Infatti, i nostri contadini fanno già tanto per l’ambiente e la salute, ed è giunto ora il momento di sostenerli con ancora più convinzione, scegliendo di acquistare prodotti di origine svizzera nei nostri negozi. Ogni scelta di ogni singolo consumatore può fare la differenza, quindi lanciamo tutti assieme il trend #iocomprosvizzero!

    Gli altri temi in votazione

    I Giovani UDC si dicono pure contenti dell’approvazione della legge sul Covid-19 e sulla legge contro il terrorismo, che porterà la nostra nazione ad essere più efficiente nella lotta contro il terrorismo. Si prende inoltre atto dell’approvazione dell’iniziativa sulla sovranità alimentare (i membri del comitato Giovani UDC avevano dato libertà di voto, esprimendo dubbi sull’effettiva necessità di inserire anche questo principio nella Costituzione Cantonale, ritendendo che la sovranità alimentare debba cominciare soprattutto nelle case dei consumatori, andando a modificare le nostre abitudini di acquisto) e del sì popolare alla modifica di legge sulla retribuzione e sulla previdenza professionale dei membri del Consiglio di Stato.

    Nuovo referendum contro le nuove modifiche della legge sul Covid-19

    Nel frattempo, i Giovani UDC Svizzera hanno annunciato un nuovo referendum contro le ultime modifiche sulla legge sul Covid-19 del 19 marzo. La criticità più grande è data dal certificato Covid, che dividerebbe la popolazione in vaccinati e non vaccinati, rendendola una società su due classi e a due velocità.

    Giovani UDC Ticino

    Diego Baratti

    Presidente

  • I giovani non sono così!

    I giovani non sono così!

    Schifati dal comportamento dei nostri coetanei

    I Giovani UDC Ticino sono schifati dal comportamento di alcuni nostri coetanei, che in nome dell’autogestione, si permettono di non rispettare le leggi, e che invece del dialogo, preferiscono usare la violenza e la forza. Ma è importante non generalizzare: non tutti i giovani sono così! La maggioranza dei giovani che vive nel nostro cantone non ha bisogno di un luogo senza leggi e senza stato per divertirsi e andare a bere una birra la sera, non ha bisogno di manifestare, vandalizzare e picchiare per sentirsi parte di qualcosa. Per dare un senso alla loro vita, i giovani ticinesi lavorano, senza gravare sulle casse dello stato, creano una famiglia, e sono parte integrante della società, che aiutano a migliorare, non a distruggere. I giovani in Ticino non si credono al di sopra della legge, e anche se riconoscono una mancanza di luoghi di aggregazione per loro, non sentiranno di certo la mancanza dell’ex Macello. E non si parla solo di giovani di “estrema destra” come parte dei media di stato vogliono farci credere… La maggior parte dei giovani si comporta in modo corretto nei confronti delle istituzioni e di chi li rappresenta!

    Sostegno alle forze di polizia

    Il nostro movimento esprime anche solidarietà alle forze di polizia, tacciate da questi esagitati come violenti ed istigatori, fino ad arrivare al proprio e vero complottismo, ma che in realtà sono giovani e madri o padri di famiglia, che fanno il loro lavoro a difesa della popolazione, della proprietà pubblica e privata, e dello stato di diritto.

    Perplessi e amareggiati dall’atteggiamento della politica

    I Giovani UDC Ticino si dicono inoltre perplessi e amareggiati dall’atteggiamento di una parte della politica cantonale, che non solo ha manifestato insieme ai molinari, ma addirittura li difende a spada tratta e in certi casi addirittura è andata a giustificare le violenze e i vandalismi effettuati da questi ultimi. Un comportamento da vigliacchi, di chi non è capace di dire le cose come stanno, che cerca unicamente un pretesto per trovare nuovi elettori da convincere alla propria causa. Peccato, che i molinari non riconoscano lo stato, e pertanto, se coerenti, non dovrebbero nemmeno andare a votare…

    Iniziativa “Adess Basta!”

    La storia non deve ripetersi. Pertanto, i Giovani UDC invitano la popolazione luganese a firmare l’iniziativa “Adess Basta!” lanciata dalla sezione democentrista di Lugano, per poter finalmente mettere la parola fine a questo tipo di autogestione al di sopra della legge, che nemmeno i giovani più vogliono.

    Giovani UDC Ticino

  • Dai Giovani UDC 3 no e 2 sì il prossimo 13 giugno!

    Dai Giovani UDC 3 no e 2 sì il prossimo 13 giugno!

    Il Comitato Cantonale dei Giovani UDC Ticino si è riunito domenica in formato virtuale, per prendere posizione sui temi in votazione federale e cantonale il prossimo 13 giugno.

    No alla legge sul CO2, sì alla legge sul Covid

    I Giovani UDC si sono espressi all’unanimità contro la cara, inutile e dannosa legge sul CO2. Pur condividendo alla base i principi che vogliono diminuire le emissioni di anidride carbonica, ma non ne condividono la metodologia proposta dai partiti di sinistra e dal centro, che porterebbero a quasi 1000 CHF in più di spesa all’anno per una famiglia media, senza nessun effetto concreto sul clima globale. Dal nostro punto di vista, l’unica via per diminuire le emissioni in modo efficace è quella della ricerca e delle innovazioni, non delle tasse e dei divieti. Il comitato si è espresso a favore della legge sul Covid, ritendendo pericoloso manifestare il proprio dissenso contro le restrizioni imposte dalla pandemia votando per protesa no alla legge, preferendo così una via istituzionale, come quella che sta attualmente percorrendo l’UDC alle camere federali.

    I membri del comitato si sono anche espressi a favore della Legge federale sulle misure di polizia per la lotta al terrorismo e contro ad entrambe le estreme iniziative agricole, che andrebbero unicamente a penalizzare inutilmente e a rendere meno attrattivo il lavoro dei contadini svizzeri (già in difficoltà a causa della forte pressione estera e dalla pandemia) oltre che a far lievitare sensibilmente i costi per i consumatori.

    Votazioni cantonali

    I Giovani UDC hanno preso posizione anche sui temi in votazione cantonale, schierandosi a favore della modifica di legge sulla retribuzione e sulla previdenza professionale dei membri del Consiglio di Stato, ritendendo l’aumento di stipendio adeguato alle loro responsabilità e al fatto che ora i membri del governo dovranno contribuire alla loro previdenza futura. Libertà di parola, infine, per la modifica costituzionale riguardante la sovranità alimentare: nonostante il principio sia assolutamente condivisibile e lecito, i membri del comitato hanno espresso dubbi sull’effettiva necessità di inserire anche questo principio nella Costituzione Cantonale, ritendendo che la sovranità alimentare debba cominciare soprattutto nelle case dei consumatori, andando a modificare le nostre abitudini di acquisto.

    Tre nuovi vicepresidenti

    Infine, i Giovani UDC hanno preso atto delle dimissioni dalla direttiva cantonale di Tiziano Sala, Claudia Carelle e Davide Piatti legati a motivi professionali, dando allo stesso il benvenuto a tre nuovi vicepresidenti: per il Sottoceneri Pamela Molteni, per il Bellinzonese e Valli Rocco Canevascini e per il Locarnese e Valli il neoeletto Municipale di Ronco s. Ascona a Luca Vögeli. Essi si aggiungono così alla squadra composta dal presidente Diego Baratti e il segretario Matteo Ortelli. La ratifica delle nomine avverrà all’assemblea annuale di agosto, secondo le disposizioni statutarie.