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  • Votiamo 4xSì il 24 novembre!

    Votiamo 4xSì il 24 novembre!

    Lugano, 22 ottobre 2024 – I Giovani UDC Ticino, riunitisi lo scorso 12 ottobre 2024, hanno deciso di sostenere con convinzione i quattro oggetti in votazione del prossimo 24 novembre.

    Decreto federale sulla Fase di potenziamento 2023 delle strade nazionali

    Il potenziamento delle strade nazionali è essenziale per migliorare la mobilità e ridurre la congestione del traffico. Questo investimento garantirà una rete stradale moderna e sicura, fondamentale per la nostra economia e la qualità della vita quotidiana dei cittadini. Votiamo per un’infrastruttura stradale efficiente e all’avanguardia.

    Modifica del Codice delle obbligazioni: sublocazione

    La modifica delle regole sulla sublocazione introdurrà una regolamentazione più rigorosa per prevenire abusi, come le sublocazioni non autorizzate tramite piattaforme digitali. Le nuove norme mirano a evitare che, in tempi di scarsità di alloggi, le locazioni vengano sfruttate in modo inappropriato a scapito dei cittadini bisognosi di un’abitazione.

    La proposta richiede che i locatari debbano ottenere un’autorizzazione scritta per subaffittare, con una notifica obbligatoria per ogni cambiamento nelle condizioni della sublocazione. Inoltre, i proprietari potranno impedire sublocazioni che superano i due anni e annullare il contratto di locazione entro 30 giorni in caso di violazioni.

    Votiamo Sì per una gestione più trasparente e giusta delle sublocazioni, che protegga sia gli affittuari che i proprietari.

    Modifica del Codice delle obbligazioni: disdetta per bisogno personale

    Le modifiche sulle disdette per bisogno personale faciliteranno l’uso di proprietà da parte dei proprietari. Attualmente, è necessario dimostrare un “bisogno urgente” per poter risolvere un contratto di locazione. La nuova normativa propone di sostituire questo requisito con quello di un “bisogno attuale e significativo”, semplificando le procedure per i proprietari che desiderano riutilizzare i propri spazi.

    Questa misura ridurrà le lunghe battaglie legali attualmente necessarie per far valere il diritto alla proprietà. Gli affittuari manterranno comunque la possibilità di contestare una disdetta in tribunale, ma il bisogno del proprietario verrà preso maggiormente in considerazione.

    Votiamo Sì per una maggiore equità tra il diritto alla proprietà e la protezione degli inquilini, consentendo ai proprietari di utilizzare più facilmente i propri immobili.

    Modifica della legge federale sull’assicurazione malattie (LAMal): Finanziamento uniforme delle prestazioni (EFAS)

    Reputiamo la riforma EFAS necessaria per garantire una diminuzione dei costi sanitari. La riforma cambiando la spartizione dei costi delle cure ospedaliere e ambulatorie, creerà incentivi per rinunciare a cure ospedaliere in favore delle cure ambulatorie meno costose. Il risparmio stimato di 440 milioni di franchi annui e una potenziale riduzione dei premi rappresentano obiettivi concreti che rendono questa modifica cruciale per il futuro del nostro sistema sanitario. Le cure ambulatoriali possono inoltre offrire numerosi vantaggi per i pazienti, tra cui una riduzione del rischio di infezioni e un minor stress per il personale ospedaliero. Votiamo per una riforma che bilanci i costi e migliori l’efficienza del nostro sistema sanitario, a beneficio di tutti i cittadini.

    I Giovani UDC Ticino invitano tutti i cittadini a partecipare attivamente a questa importante votazione e a sostenere le proposte in votazione, che riteniamo essenziali per lo sviluppo e il benessere del nostro Paese.

  • De Rosa deve assumersi le sue responsabilità!

    De Rosa deve assumersi le sue responsabilità!

    Lugano, 27 settembre 2024 – I Giovani UDC Ticino esprimono il loro profondo rammarico in merito al recente annuncio dell’aumento dei premi di cassa malati per il 2025. L’incremento del +10.5% nel Cantone Ticino, nettamente superiore alla media nazionale del +6%, evidenzia una preoccupante incapacità del nostro Dipartimento della sanità e della socialità di adottare misure efficaci per contrastare i costi sanitari. Di fronte a questi dati, è evidente che in altri cantoni si sono attuate strategie migliori per contrastare l’aumento. Pertanto, si auspica che qualcuno, magari anche il responsabile politico del dipartimento, ne tragga le dovute conseguenze e si assuma la responsabilità.

    I GUDC Ticino ritengono necessaria una nuova guida, capace di affrontare il problema dei costi a livello cantonale con misure decise, anche radicali. In concreto, propongono le seguenti azioni:

    • Ripianificare l’offerta ospedaliera, anche ridimensionando o chiudendo strutture esistenti.
    • Creare un sistema di monitoraggio dell’efficienza all’interno delle singole strutture ospedaliere, per individuare possibili miglioramenti e aumentare l’efficienza dei processi, con l’obiettivo di ridurre i costi.
    • Introdurre la piena deduzione fiscale dei premi di cassa malati, compensando così le spese sanitarie con uno sconto fiscale.

    Tuttavia, la responsabilità non ricade unicamente a livello cantonale. Dal 1993 al 2002, il Dipartimento federale dell’interno è stato presieduto dalla consigliera federale socialista Ruth Dreifuss, che ha introdotto l’attuale sistema assicurativo fallimentare. Successivamente, dal 2012 al 2023, lo stesso dipartimento è stato guidato dal suo compagno di partito Alain Berset, e dall’inizio del 2024 è sotto la guida di Elisabeth Baume-Schneider. Nonostante la resistenza della sinistra, riteniamo che sia giunto il momento di un cambio di paradigma.

    È necessario abbandonare le politiche socialiste che hanno finora caratterizzato il settore sanitario e muoversi verso una maggiore liberalizzazione e responsabilizzazione dei cittadini. Tra le misure proposte dai GUDC Ticino vi è la possibilità di:

    • Permettere l’importazione parallela di medicamenti ancora protetti da brevetti, per abbassarne il costo medio.
    • Aumentare la franchigia minima per ridurre i costi a carico delle casse malati, disincentivando al contempo il ricorso eccessivo a visite mediche o ospedaliere per problematiche di lieve entità.
    • Dare più libertà alle casse malati di offrire pacchetti assicurativi di base meno esaustivi, consentendo agli assicurati di rinunciare a determinate prestazioni in cambio di uno sconto.
    • Estendere le cure ambulatoriali, spesso più economiche rispetto a quelle stazionarie e, in molti casi, più che sufficienti.
    • Limitare le prestazioni sanitarie per i richiedenti d’asilo, che si aggirano attualmente attorno ai 900 CHF all’anno a persona.

    Se il ministro cantonale del centro e la ministra federale socialista non vogliono o non sono in grado di attuare riforme efficaci per ridurre i costi della sanità, allora per loro è giunto il momento di mettersi da parte. I GUDC Ticino chiedono un cambiamento immediato, affinché si possa finalmente garantire un sistema sanitario economicamente più sostenibile ed efficiente per tutti i cittadini.

  • I Giovani UDC Ticino chiedono l’abbattimento totale dei lupi problematici!

    I Giovani UDC Ticino chiedono l’abbattimento totale dei lupi problematici!

    I Giovani UDC Ticino chiedono con urgenza l’abbattimento immediato di tutti i lupi problematici in Ticino, senza fare distinzione se sono lupi in branco o solitari, in risposta ai recenti eventi che hanno evidenziato l’alta frequenza degli attacchi di questi predatori contro il bestiame. La situazione è divenuta insostenibile, soprattutto per gli alpeggi, che vedono i propri animali brutalmente uccisi. Gli ultimi attacchi nel Canton Ticino sottolineano la necessità di adottare misure decisive e immediate per proteggere le attività agricole e garantire la sicurezza delle comunità locali.

    Nel comune di Bedretto, il 13 agosto sono state trovate morte undici pecore, che si aggiungono alle undici già uccise il 29 luglio scorso. Purtroppo, l’Alta Leventina non è l’unica area colpita da questi attacchi. In Valle di Blenio, infatti, un lupo ha ucciso sei pecore l’8 agosto. Testimonianze riferiscono inoltre di episodi avvenuti tra venerdì e sabato nella zona del Monte Tamaro, dove una capra è stata predata e numerose altre risultano ancora disperse. Già lo scorso anno, nello stesso alpeggio, sono state segnalate 25 capre morte. L’ultimo episodio riportato dai media risale a ieri, quando tre capre sono state trovate morte a Bosco Gurin. Oltre al bestiame ucciso, si contano anche numerosi animali feriti e dispersi. Questi episodi, insieme a molti altri, dimostrano come la diffusione del lupo sia diventando un problema serio che interessa ormai vaste aree del Ticino, mettendo in serio pericolo l’esistenza degli alpeggi.

    I Giovani UDC denunciano l’inefficacia delle attuali misure di contenimento dei lupi, evidenziata dalla frequenza delle predazioni. Il lupo rappresenta una minaccia inaccettabile per l’agricoltura svizzera e per la tradizione alpina, una situazione che non può più essere tollerata. È quindi tempo di proteggere i nostri allevatori, ponendo fine al romanticismo che circonda la figura del lupo.

    I Giovani UDC chiedono quindi al Consiglio federale e alle autorità competenti di rivedere con urgenza la politica di gestione del lupo, autorizzando l’abbattimento immediato di tutti i lupi problematici e di valutare il futuro abbattimento di tutti i lupi presenti sul territorio, al fine di garantire la sicurezza delle comunità e la sopravvivenza delle attività agricole montane.

  • I Giovani UDC sostengono la Riforma LPP e si oppongono all’iniziativa per la Biodiversità.

    I Giovani UDC sostengono la Riforma LPP e si oppongono all’iniziativa per la Biodiversità.

    Lugano, 20 agosto 2024 – I Giovani UDC Ticino si sono riuniti mercoledì scorso per discutere le imminenti votazioni del 22 settembre 2024. Al termine di un dibattito approfondito, è stata presa la decisione di sostenere la Riforma della Legge sulla Previdenza Professionale (LPP) e di opporsi fermamente all’Iniziativa per la Biodiversità.

    La Riforma LPP è considerata una misura indispensabile per garantire la sostenibilità del sistema previdenziale svizzero a lungo termine. La riforma è ritenuta necessaria per preservare la stabilità economica delle casse pensioni, offrendo al contempo una maggiore inclusione nel secondo pilastro per una parte più ampia della popolazione.

    Contestualmente, i Giovani UDC Ticino esprimono una forte opposizione all’iniziativa per la Biodiversità, ritenendola eccessiva e dannosa per lo sviluppo economico e agricolo della Svizzera. Pur riconoscendo l’importanza della tutela ambientale, ritengono che questa non debba compromettere l’economia agraria né la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare ed energetica del Paese. L’iniziativa prevede infatti la trasformazione di superfici destinate all’agricoltura, alla selvicoltura, all’abitazione e alla produzione energetica in zone protette per la biodiversità, dove le attività economiche sarebbero fortemente limitate o addirittura vietate.

    Per queste ragioni, i Giovani UDC Ticino si impegnano a contrastare con determinazione l’Iniziativa per la Biodiversità, e invitano tutti i membri e simpatizzanti a unirsi in questa battaglia per una Svizzera forte, equa e sostenibile, orientata al futuro con pragmatismo e responsabilità.

  • In arrivo nuove proposte di modifica della legge tributaria!

    In arrivo nuove proposte di modifica della legge tributaria!

    I Giovani UDC prendono atto dei risultati odierni delle votazioni cantonali e federali.

    A livello ticinese, prendiamo atto con grande rammarico dell’accettazione delle misure di compensazione IPCT. Invece, siamo molto soddisfatti della bocciatura dell’acquisto dello stabile EFG e dell’accettazione della riforma fiscale.

    Purtroppo, il terrore mediatico dei sindacalisti ha dato i suoi frutti. I Giovani UDC si vedono quindi in dovere di rafforzare la propria battaglia contro i privilegi degli statali, affinché non siano i lavoratori del settore privato, che certi privilegi non hanno, a dover pagare la fattura. Invece, con la bocciatura dell’acquisto dello stabile EFG, i cittadini si sono espressi contro una spesa poco appropriata. Anche in futuro, i Giovani UDC si batteranno contro spese inappropriate e a favore di un rallentamento generale della crescita delle spese per raggiungere il pareggio di bilancio dei conti cantonali.

    L’accettazione della riforma fiscale, che prevede misure di compensazione per l’aumento previsto del moltiplicatore, un aumento della deducibilità dei costi professionali, una modernizzazione della tassazione delle successioni e la diminuzione del peso fiscale per i cittadini abbienti, rappresenta un primo passo nella giusta direzione. Con la riforma odierna, il divario di attrattività fiscale con altri Cantoni diminuisce, ma resta comunque ancora ampio, inducendo anche in futuro molti cittadini e aziende a scegliere altri Cantoni dove insediarsi. Ciò sottolinea la necessità di proseguire sulla strada intrapresa e confermata dai cittadini ticinesi, ossia di diminuire il peso fiscale per tutti e modernizzare la legge tributaria per trasformare l’attuale svantaggio in un possibile vantaggio.

    I Giovani UDC, da sempre sostenitori di meno imposte, tasse e balzelli, sono già al lavoro per sviluppare ulteriori riforme. Una proposta, che mira a incentivare l’insediamento e gli investimenti di imprese private sul territorio ticinese, aumentando così il benessere collettivo, verrà presentata sotto forma di iniziativa parlamentare elaborata nelle prossime settimane al gruppo UDC in Gran Consiglio e poi al parlamento stesso.

    A livello federale, siamo soddisfatti che l’iniziativa per premi meno onerosi sia stata respinta. Questo rappresenta un nuovo inizio per i giovani svizzeri che, grazie alle azioni coraggiose della popolazione, credono che il contratto intergenerazionale, rotto con l’adozione della 13esima AVS, possa tornare in auge. “L’iniziativa segna un cambiamento significativo nella politica sanitaria del Paese e rafforza il nostro impegno affinché i giovani non siano più gravati dagli oneri finanziari delle generazioni precedenti,” afferma Diego Baratti, vicepresidente dei Giovani UDC Svizzera, nonché presidente della sezione ticinese. Ora però, la politica deve agire per ridurre i costi, riducendo i servizi di base, migliorando la pianificazione ospedaliera intercantonale, espandendo la medicina ambulatoria e liberalizzando le importazioni di medicinali.

    Inoltre, i Giovani UDC sono lieti di constatare il netto rifiuto dell’iniziativa sul falso freno ai costi. Sarebbe stato il peggior scenario possibile se entrambe le proposte di assicurazione sanitaria fossero state accettate.

  • Tolleranza zero nei confronti dell’antisemitismo all’Università della Svizzera Italiana

    Tolleranza zero nei confronti dell’antisemitismo all’Università della Svizzera Italiana

    Nel corso degli ultimi giorni, purtroppo, si è manifestata la brutta faccia dell’antisemitismo nelle università svizzere. Organizzazioni estremiste di sinistra e islamiste, con il sostegno attivo dei partiti giovanili del PS e dei Verdi, hanno occupato illegalmente gli atenei, copiando dagli eventi accaduti nelle università americane.


    Durante queste occupazioni chiedono il boicottaggio di aziende israeliane e invitano le direzioni degli atenei a interrompere le relazioni con le università israeliane. Tali richieste minacciano le libertà di ricerca e d’insegnamento delle nostre università, sostenute principalmente da finanziamenti pubblici a beneficio dei giovani, evocando ricordi oscuri del secolo scorso.
    E come se ciò non bastasse, frasi come ” From the River to the Sea, Palestine will be free”, che non significa altro che lo Stato di Israele deve scomparire, vengono pronunciate esprimendo simpatia per gli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre 2023, che mirano proprio alla distruzione di Israele e allo sterminio della popolazione ebraica. Inoltre, anziché condannare gli atti di Hamas, gli occupanti accusano Israele di commettere un genocidio nei confronti dei palestinesi. Forse è necessario ricordare che le operazioni militari di Israele sono soltanto un atto di autodifesa per impedire un vero genocidio nei confronti della popolazione non musulmana.


    Naturalmente, anche in Ticino, gli estremisti di sinistra, noti per innumerevoli atti di vandalismo e per le molte occupazioni di edifici nel luganese, spalleggiati dai partiti giovanili del PS, dei Verdi e del PC, si sentono in dovere di organizzare attività e manifestazioni apparentemente a sostegno della popolazione civile palestinese. In realtà ci si può aspettare che vengano fatte le stesse richieste e che verrà sostenuta e diffusa la stessa propaganda antisemita, come negli altri atenei svizzeri.


    Come Giovani UDC Ticino, condanniamo le occupazioni delle università e ci aspettiamo che all’interno dell’Università della Svizzera Italiana non venga tollerato alcun antisemitismo. Se gli estremisti di sinistra dovessero disturbare in qualche modo le attività educative e di ricerca, ci aspettiamo che le manifestazioni vengano interrotte immediatamente dall’Università, con il sostegno della polizia se necessario. Se dovessero verificarsi atti di vandalismo o se le manifestazioni dovessero trasformarsi in un’occupazione dell’USI, ci aspettiamo un intervento immediato della polizia per sgomberare e conseguenze disciplinari da parte dell’USI nei confronti di tutti gli studenti coinvolti.

  • I Giovani UDC sono un partito democratico!

    I Giovani UDC sono un partito democratico!

    I Giovani UDC Ticino si distanziano da tutte le forme di estremismo, che siano di destra o di sinistra. Chi ha simpatie di questo tipo non è benvenuto nel nostro partito. La nostra posizione è chiara: qui vige la tolleranza zero. Pensiamo che, come UDC, dobbiamo restare distanti da quanto succede a livello politico all’estero. Noi abbiamo un sistema diverso: la Svizzera, per sua essenza, non è un Paese nazionalista. Abbiamo più lingue e più culture. Le persone che difendono il pensiero neonazista, pensando di essere patrioti, forse non hanno ben capito come funziona il nostro Paese.

  • Il patto generazionale è spezzato!

    Il patto generazionale è spezzato!

    Dopo il sì alla tredicesima pensione AVS, è necessario verificare se vale ancora la pena sostenere l’AVS nella sua forma attuale.


    Per noi, la solidarietà tra le generazioni si riduce alla premessa che ogni generazione dovrebbe sforzarsi di non diventare un peso per un’altra generazione. Se la generazione dei pensionati si vede versare i contributi AVS secondo il principio dell’annaffiatoio, cosa che non possiamo permetterci, la solidarietà tra le generazioni viene meno. Per la generazione più giovane, tutto si riduce alla seguente formula: Mezza vita a pagare tasse e contributi elevati per coprire gli eccessivi diritti AVS dell’attuale generazione di pensionati e non poter contare sulla sopravvivenza del sistema AVS fino al proprio pensionamento.


    Verificheremo quindi se vale ancora la pena sostenere l’AVS nella sua forma attuale.

  • NO alla 13a AVS statalista!

    Molti elettori borghesi, me compreso, non sopportano lo sperpero del nostro denaro da parte della Confederazione. “Se Cassis dà 6 miliardi di CHF all’Ucraina, allora ci sono soldi anche per noi svizzeri”, si legge nei commenti sui blog online. Questo pensiero ha per molti trasformato il voto del 3 marzo 2024 in un voto di protesta.
    Non illudiamoci: I 5 miliardi di franchi in più all’anno di costi che la 13a AVS causerebbe, verranno finanziati interamente attraverso l’aumento dell’IVA, dei contributi salariali e la creazione di nuove tasse. Chi vive in Svizzera e, soprattutto, chi lavora ancora, sarà chiamato a pagare la fattura. In questo modo si trasferisce il denaro dai giovani e dalle loro famiglie, che ne hanno veramente bisogno, all’apparato statale, che dovrebbe ridistribuirlo agli anziani. Gli anziani, che riceveranno parte del gettito fiscale aggiuntivo, finiranno per restituire allo Stato buona parte di quanto otterranno, dovendo pagare un’imposta sul reddito più alta a causa della progressione fiscale. Di conseguenza, i politici e i funzionari pubblici avranno a disposizione più denaro di quanto ne hanno oggi. Di certo, non dando a loro ancora più soldi, che poi butteranno dalla finestra con la coscienza ancora più pulita, si possono infastidire.
    Tanto più l’AVS è parte integrante dello Stato, e più persone ricevono in qualche modo benefici da questo Stato, più diventiamo tutti dipendenti da esso. Ciò è in definitiva il palese obiettivo della sinistra che non si occupa principalmente di politica sociale, ma di statalismo. Più lo Stato e con esso i politici di sinistra controllano la nostra vita, meglio è secondo loro! Quindi chi dice sì alla 13a AVS perché la vede come un atto di protesta contro l’élite politica, in realtà le fa un favore.
    Chiunque voglia protestare contro la nostra élite politica che di fatto getta i nostri soldi dalle finestre del Palazzo federale, è invitato a non affidarle ancora più soldi e quindi di votare NO all’iniziativa per la 13a AVS.

    Nicolò Ghielmini

  • 13a AVS: non facciamoci ingannare da promesse che non possono essere mantenute!

    Nelle fasi concitate di una campagna, spesso si cercano slogan, immagini o testimonianze che facciano presa sulla popolazione, prendendola magari sul fronte emozionale o personale. Nel caso della campagna per l’introduzione della 13a AVS, i volti immagine della campagna sono gli anziani. Rappresentati come la fascia debole della popolazione, che fatica ad arrivare a fine mese e messa in ginocchio dall’aumento del carovita, i nostri pensionati ci vengono presentati come bisognosi di questa soluzione.


    Intendiamoci: quello della povertà tra gli anziani è un fenomeno che esiste e che non possiamo ignorare. Ma che le persone anziane siano automaticamente povere è pura retorica.
    Oggi l’età avanzata rappresenta – sempre con le dovute eccezioni – raramente un rischio di povertà. In base a un sondaggio effettuato dalla Confederazione, il 56% dei pensionati si dichiara «molto soddisfatto» della propria situazione finanziaria. In termini di paragone, solo il 35% delle persone attive ha dato questa risposta. Sempre su incarico della Confederazione, l’Università di Ginevra ha analizzato i dati fiscali di undici cantoni, riscontrando un benessere maggiore tra i pensionati rispetto alla generazione più giovane. Da notare: la maggior parte dei pensionati non è costretta ad erodere il proprio capitale durante il pensionamento; al contrario, i risparmi continuano ad aumentare. Inoltre, i pensionati possiedono molto più spesso un immobile rispetto alla generazione più giovane che, addirittura, rischia di non poter mai diventare proprietario nel corso della sua vita.


    I promotori dell’iniziativa vogliono farci credere che questa soluzione non costerà niente. La realtà è ben diversa. Dati alla mano, i costi annui ammonteranno inizialmente a oltre 4 miliardi dal 2026 (domani) e saliranno a 5.3 miliardi in futuro. Se ipotizziamo una media di spesa di 5 miliardi all’anno su 20 anni, parliamo di una spesa accumulata di ben 100 miliardi. A questo importo occorre aggiungere almeno altrettanto per coprire il deficit di ripartizione miliardario dell’AVS previsto già dal 2030 (dopodomani) – indipendentemente da questa iniziativa. E chi pagherà tutto questo? La generazione più giovane, ovvero la generazione che già oggi ha un tasso di povertà maggiore rispetto a quella più anziana.
    Occorre inoltre considerare che attualmente circa la metà dei beneficiari dell’AVS riceve la rendita massima. Secondo l’iniziativa queste persone riceverebbero annualmente una rendita in più di CHF 2’450 franchi. Le persone con una rendita minima invece, che ne avrebbero maggiormente bisogno, riceverebbero una rendita in più di soli 1’225 franchi. Questo sistema ad annaffiatoio non va a sostenere chi ne ha effettivamente bisogno, ma agisce in maniera cieca, ingiusta e poco lungimirante.
    Questa non è socialità, ma una proposta irresponsabile. Ecco perché ci opponiamo il 3 marzo con convinzione all’iniziativa per l’introduzione di una 13a AVS.


    Votate al più presto NO all’iniziativa!