Categoria: Comunicato Stampa

  • Eccezionale risultato dei Giovani UDC alle Comunali!

    Eccezionale risultato dei Giovani UDC alle Comunali!

    A spoglio (finalmente) concluso, è tempo di bilanci. I Giovani UDC a questa tornata elettorale hanno raggiunto un risultato eccezionale, al di sopra di ogni più rosea aspettativa. Infatti, il nostro movimento giovanile può ora contare su 2 nuovi municipali e a ben 13 nuovi consiglieri comunali.  Un candidato su due che si è messo a disposizione sulle varie liste UDC/Lega o liste civiche è stato eletto.

    I due nuovi municipali sono Luca Vögeli (classe 1996) a Ronco Sopra Ascona e il presidente cantonale Diego Baratti a Ponte Capriasca. Quest’ultimo, classe 1997, risulta essere il più giovane eletto in municipio in tutto il Ticino in questa tornata elettorale.  Ottime prestazioni anche negli altri comuni: a Origlio, Simone Reinhardt-Bosia è primo subentrante così come Nicola Mistri ad Arbedo Castione. Soddisfacenti pure i risultati di Kevin Pagnoncini ad Agno, Simone Orlandi a Bellinzona, Denny Bettelini a Caslano e Raide Bassi a Lugano.

    I nostri nuovi consiglieri comunali sono: Noel Del Siro (Acquarossa), Nicola Mistri (Arbedo-Castione), Simone Orlandi (Bellinzona), Idil Kopkin (Canobbio), Denny Bettelini (Caslano), Giorgio Cassina (Collina d’Oro), Danilo Simonetti (Lamone), Matteo Guerini (Losone), Raide Bassi (Lugano), Andrea Ferrari (Monteceneri), Simone Reinhardt-Bosia (Origlio), Camilla Luvini (Pura) e Valentina Pinoja (Ronco s. Ascona).

    La presenza di Giovani UDC nei comuni è triplicata rispetto al 2016, confermando ancora una volta la tendenza in crescita del nostro movimento giovanile, che si è oramai affermato tra i più attivi e grandi del cantone. L’obbiettivo di due presenze nei Municipi e almeno 8 nei Consigli Comunali è stato infatti ampiamente raggiunto.

    Questo importante risultato dei giovani UDC sottolinea la necessità e la disponibilità della popolazione di avere dei volti nuovi, giovani, con una visione del mondo conservatrice, che alla protesta preferiscano i fatti, che si impegnino in prima linea per il bene del loro comune.

    Ringraziamo di cuore tutti coloro che hanno deciso di sostenerci e di votare Giovani UDC nel proprio comune!

  • I giovani non vogliono comprensione, ma aperture immediate!

    I giovani non vogliono comprensione, ma aperture immediate!

    Presa di posizione dei Giovani UDC dopo i fatti di San Gallo

    Da tutte le parti ci sono ora parole di rimprovero contro i giovani che sono stufi delle chiusure e hanno portato il loro disappunto nelle strade. In realtà ci sono voci che cercano di relativizzare la sofferenza dei giovani e addirittura li denunciano come egoisti. Che beffa. Parlano di “comprensione”, solo per condannare gli eventi nei termini più forti possibili nella stessa frase. In ogni caso, questo non ha niente a che vedere con la “comprensione”. Inoltre, il comportamento dei giovani è sicuramente “egoista”, ma anche un po’ umano. Dopo tutto, i giovani non sono tra le fasce a rischio dal coronavirus, eppure la loro libertà è pesantemente limitata, i contatti sociali importanti sono resi impossibili, l’istruzione è resa più difficile, le prospettive di carriera sono distrutte e i debiti si accumulano. Non siamo sorpresi dagli incidenti di San Gallo. Quello che è successo a San Gallo è purtroppo la logica conseguenza di una politica sul coronavirus completamente fallita. Condanniamo ogni forma di violenza, ma ora occorre fare in modo che questi disordini non si ripetano. La colpa di quello che è successo non è unicamente dei giovani ma anche e soprattutto dei politici che, in particolare, non hanno preso sul serio le preoccupazioni dei giovani per troppo tempo e continuano a rifiutarsi di fare anche un piccolo passo verso di noi. Le misure del governo sono ingiuste e insensate per i giovani e devono essere abrogate immediatamente. Il Consiglio Federale dovrebbe attivarsi con più coerenza e attenzione per proteggere le fasce anziane a rischio, invece che rinchiudere in casa un’intera nazione.

    I partiti giovanili di centro-sinistra hanno tentato questa settimana, per mezzo di una lettera aperta, uno scambio con la Camera alta del Parlamento. I Giovani UDC non sono tra i firmatari. Durante le discussioni sul contenuto di questa lettera, è stato subito chiaro che i partiti giovanili di centro-sinistra, dopo un anno di chiusure, non volevano neppure lontanamente nominare un solo passo significativo di allentamento. Così questa non è una lettera dal punto di vista dei giovani, ma una lettera che è diretta contro le preoccupazioni centrali dei giovani. I ragazzi non vogliono psicologi, rivogliono finalmente la loro libertà e la loro vita sociale. Questo è anche dimostrato in modo impressionante dal sondaggio di marzo dell’istituto di ricerca d’opinione Sotomo:

    – Il 70% dei giovani teme restrizioni alla propria libertà;

    – Il 64% dei giovani teme l’isolamento sociale;

    – Il 57% dei giovani è a favore di misure economiche meno restrittive.

    La lettera degenera così in un’ipocrita autodrammatizzazione dei partiti giovanili di sinistra, senza alcun beneficio per i giovani.

    Mettere rappresentanti dei giovani nella task force Covid è un approccio sbagliato. Se si presume che la Task Force Covid determini da sola il destino di tutti noi e sia l’autorità assoluta, allora sarebbe giusto prendervi posto. Ma questo è un approccio centralista, con una politica fatta dall’alto verso il basso. Questo è poco svizzero. La Task Force Covid consiglia il Consiglio Federale su questioni scientifiche. Né più né meno. Questo corpo non dovrebbe avere diritto a un peso maggiore. Per esercitare un’influenza, basterebbe che il Consiglio federale prendesse finalmente sul serio la voce dei cantoni, delle associazioni, dei rappresentanti dei giovani ecc. Questo sarebbe

    il metodo svizzero. Ma i partiti giovanili di centro-sinistra sembrano davvero voler fare politica dall’alto, insieme alla forse troppo influente task force Covid.

  • Oltre 30 candidati dei Giovani UDC alle Comunali!

    Oltre 30 candidati dei Giovani UDC alle Comunali!

    I Giovani UDC Ticino sono fieri di comunicare che sono più di trenta i candidati appartenenti al nostro partito sulle liste UDC/Lega o nelle varie liste civiche in 19 comuni di tutto il Cantone per le prossime elezioni comunali, quasi il doppio rispetto a cinque anni fa, ed uno in più rispetto alle previste elezioni dell’aprile 2020, in seguito annullate a causa della pandemia.

    Nonostante quasi un terzo dei candidati GUDC che si presentava del 2020 abbia deciso di non ricandidarsi nel 2021, molti nuovi giovani appartenenti alla nostra formazione hanno approfittato della possibilità lasciata aperta dal rinvio delle elezioni per mettersi in gioco e scendere in campo per il bene del loro comune. Un dato confortante che va a confermare il trend di crescita del nostro movimento giovanile (oltre una dozzina di nuovi membri nonostante la pandemia) e che ci pone nuovamente come uno dei partiti giovanili più grandi e attivi nel cantone.

    Sono inoltre ben 10 i candidati che sono scesi in campo anche per la corsa al Municipio: si tratta di Kevin Pagnoncini (Agno), Nicola Mistri (Arbedo-Castione), Simone Orlandi (Bellinzona), Denny Bettelini (Caslano), Raide Bassi (Lugano), Simone Reinhardt-Bosia (uscente, Origlio), Diego Baratti (Ponte Capriasca), Luca Vögeli (Ronco s. Ascona), Andrea Conti (Ronco s. Ascona) e Lara Vögeli (Ronco s. Ascona).

    Il nostro obbiettivo per le comunali è quello di raddoppiare la nostra presenza nei consigli comunali, e puntare a due o tre seggi nei vari municipi.

    Ecco l’elenco completo dei candidati per comune:

    Acquarossa

    Per il Consiglio Comunale: Noel Del Siro, Michele Frusetta, Filippo Bulloni

    Agno

    Per il Municipio e il Consiglio Comunale: Kevin Pagnoncini

    Arbedo Castione

    Per il Municipio e il Consiglio Comunale: Nicola Mistri

    Bellinzona

    Per il Consiglio Comunale: Lorenzo Brucoli, Simone Orlandi

    Canobbio

    Per il Consiglio Comunale: Idil Kopkin

    Capriasca

    Per il Consiglio Comunale: Pamela Molteni, Maurizio Quadri

    Caslano

    Per il Municipio e il Consiglio Comunale: Denny Bettelini

    Collina d’Oro

    Per il Consiglio Comunale: Giorgio Cassina

    Gordola

    Per il Consiglio Comunale: Antonio Leucci

    Lamone

    Per il Consiglio Comunale: Danilo Simonetti, Jhonny Bernasconi

    Losone

    Per il Consiglio Comunale: Matteo Guerini

    Lugano

    Per il Municipio e il Consiglio Comunale: Raide Bassi

    Per il Consiglio Comunale: Alan Rusconi, Stefano Gambazzi, Simon James Wachter, Paolo Andreetti

    Monteceneri

    Per il Consiglio Comunale: Andrea Ferrari

    Novaggio

    Per il Consiglio Comunale: Tiziano Sala

    Origlio

    Per il Municipio e il Consiglio Comunale: Simone Reinhardt-Bosia

    Ponte Capriasca

    Per il Municipio e il Consiglio Comunale: Diego Baratti

    Pura

    Per il Consiglio Comunale: Camilla Luvini

    Ronco Sopra Ascona

    Per il Municipio e il Consiglio Comunale: Luca Vögeli

    Unicamente per il Municipio: Andrea Conti, Lara Vögeli

    Per il Consiglio Comunale: Valentina Pinoja

    Tresa

    Per il Consiglio Comunale: Ethan Zoccatelli

  • UNA VITTORIA DELLA LIBERTÀ!

    UNA VITTORIA DELLA LIBERTÀ!

    I Giovani UDC prendono atto con soddisfazione della decisione popolare odierna di accettare l’iniziativa denominata “Per il divieto di dissimulare il proprio viso”. Anche se il sostegno al testo da parte del Ticino era dato per scontato, non si poteva essere altrettanto sicuri dell’esito delle urne negli altri cantoni. Ad aver vinto oggi però non è l’UDC, ma la libertà. Infatti, in un paese libero e democratico come il nostro, le persone libere mostrano il viso, per comunicare, per ridere, per difendere la propria opinione, per piangere, per arrabbiarsi, per condividere la gioia o il dolore, e, per farla breve, per vivere. Queste libertà saranno da oggi garantite in Svizzera a tutte quelle donne che erano obbligate ad indossare burqa e il niqab. Il sì odierno rappresenta inoltre un duro colpo per tutti coloro che si coprono il volto per attaccare altre persone senza essere scoperti o per danneggiare la proprietà altrui (estremisti, vandali e teppisti), e speriamo porti effettivamente ad una diminuzione della violenza nelle strade e nelle piazze della Svizzera.

    In questa campagna si è però ancora una volta palesata chiaramente l’incoerenza del partito socialista e della sinistra, avversi all’iniziativa per principio perché lanciata da esponenti UDC, nonostante i suoi obiettivi fossero conformi e coerenti con lo stesso programma di partito del PS Svizzera, che definiva burqa e niqab come simboli di sottomissione della donna. Per fortuna, la maggioranza degli svizzeri si è dimostrata più conseguente, dicendo basta alle prigioni di stoffa, permettendo finalmente a queste donne di vivere alla pari nella nostra società.

    I Giovani UDC si felicitano pure del sì popolare giunto sull’Accordo di Partenariato con l’Indonesia. Ancora una volta la lungimiranza del popolo svizzero è saputa andare oltre gli slogan populisti e le preoccupazioni infondate riguardo l’olio di palma della sinistra, permettendo così alla nostra nazione di siglare un accordo che non solo porterà vantaggi economici ad entrambi i partner, ma che risulta essere unico nel suo genere per la esclusività e la sua forma, estremamente innovativa sul piano giuridico internazionale.

    Infine, la bocciatura della legge sui servizi d’identificazione elettronica rappresenta un duro colpo per una sicura ed affidabile navigazione in internet garantita dallo stato in collaborazione con i privati, rimandando l’implementazione di un e-id di ancora diversi anni.

    Giovani UDC Ticino

    Diego Baratti

    Presidente

  • Per i Giovani UDC tre SÌ il 7 marzo

    Per i Giovani UDC tre SÌ il 7 marzo

    Il Comitato Cantonale dei Giovani UDC, riunitosi in modo virtuale la scorsa settimana, ha preso posizione sui temi in votazione il prossimo 7 marzo, schierandosi all’unanimità per tre SI.

    L’iniziativa per il divieto di dissimulare il volto, anche nota come iniziativa antiburqa (già in vigore a livello ticinese), è necessaria non solo per mettere fine all’estremismo religioso nel nostro paese, ma anche per difendere i nostri valori e le nostre tradizioni. Infatti, in una società democratica e liberale come la nostra, dove le persone si guardano in faccia e comunicano con il viso, non c’è spazio per vestiti che sono unicamente simbolo di potere dell’uomo sulla donna e di sottomissione. Inoltre, questa legge (già presente in Francia, Belgio, Danimarca, Austria e Lettonia) porterà anche ad una accresciuta sicurezza, dal momento che l’iniziativa è anche espressamente diretta contro coloro che si coprono il volto per motivi criminali, distruttivi e vandalici. Infatti, coloro che manifestano per cause onorevoli si fanno avanti con la loro opinione e mostrano la loro faccia. Solo i codardi e coloro che hanno intenzioni malvagie devono nascondersi dietro cappucci e passamontagna.

    Il Comitato si è espresso a favore pure sulla nuova legge sui servizi d’identificazione elettronica, ora più che mai necessaria visto il sempre più elevato numero di transazioni effettuate online, per la quale non si può aspettare la lenta macchina burocratica statale per una efficiente e veloce implementazione.  Anche l’Accordo di partenariato economico con l’Indonesia è stato ritenuto da tutti i membri del comitato come valido e necessario per semplificare la burocrazia delle nostre aziende esportatrici e per risparmiare sui dazi doganali, andando così a rafforzare la posizione economica del nostro paese grazie a dei maggiori scambi con uno dei paesi emergenti più in crescita nel Sud-Est Asiatico.

    Sostegno all’iniziativa dei Giovani Liberali

    Infine, il comitato cantonale dei Giovani UDC ha deciso ufficialmente di appoggiare la raccolta firme lanciata dai Giovani Liberali Radicali per l’iniziativa popolare denominata “Iniziativa sulle pensioni”, che punta a salvare l’AVS eguagliando l’età pensionabile tra uomo e donna e legando l’età di pensionamento alla speranza di vita media per la popolazione svizzera. Si tratta di un doloroso ma necessario passo per garantire non solo alle generazioni future ma anche a quelle attuali una rendita AVS stabile e sicura, che permetta a tutti di vivere una vita dignitosa una volta giunti in pensione dopo decenni dedicati al lavoro. L’alternativa non praticabile sarebbe l’abolizione stessa del primo pilastro.

    Giovani UDC Ticino

    Diego Baratti

    Presidente

  • Evitato un pericoloso autogol per la Svizzera!

    Evitato un pericoloso autogol per la Svizzera!

    I Giovani UDC Ticino si rallegrano della decisione odierna del popolo svizzero di respingere l’iniziativa denominata per “imprese responsabili”. Gli svizzeri hanno compreso, nonostante l’imponente campagna di menzogne dei favorevoli, quanto in realtà ci fosse in gioco, e si sono dimostrati lungimiranti, rispegnendo la pericolosa iniziativa che andava a minare la stabilità economica e giuridica non solo delle multinazionali (come ci volevano fare credere erroneamente i favorevoli) ma anche delle PMI. Infatti, la Svizzera, ben nota per non apprezzare che giudici stranieri decidano per lei, non vuole neanche diventare lei stessa la polizia giudiziaria dell’intero pianeta.

    Il controprogetto che entrerà ora in vigore, oltre a risolvere le incertezze economiche e giuridiche lasciate irresponsabilmente aperte dagli iniziativisi, rappresenta il giusto compromesso tra cuore e ragione, tra ideali e responsabilità effettiva.  Un compromesso tipicamente elvetico, che oltre a salvaguardare posti di lavoro in Svizzera, eviterà pure che multinazionali svizzere si ritirino dall’estero, permettendo a queste di continuare a creare ricchezza in modo sostenibile nei paesi in via di sviluppo. Perché ricordiamolo, è con il lavoro che si crea ricchezza.

    I Giovani UDC si felicitano pure per il secondo NO scaturito dalle urne questa domenica, riguardante i commerci bellici. Anche in questo caso la Sinistra, per raggiungere i suoi scopi ideologici, rischiava non solo di mettere in pericolo la sopravvivenza di alcune PMI, ma addirittura volevano mettere in pericolo l’indipendenza politica della Banca Nazionale Svizzera. L’iniziativa era in realtà solamente un’altra mossa strategica del Gruppo per una Svizzera Senza Esercito, con lo scopo di indebolire ulteriormente le nostre forze armate, per arrivare poi, in futuro, alla loro totale eliminazione. Per fortuna il popolo svizzero sembra pensarla diversamente.

    Il risultato di questa domenica deve essere un chiaro messaggio per la sinistra nel nostro paese: basta con queste iniziative ideologiche ed inapplicabili atte unicamente a demonizzare e penalizzare le aziende svizzere!

    Giovani UDC Ticino

    Diego Baratti

    Presidente

  • Votazioni del 29 novembre: due no per i Giovani UDC

    Votazioni del 29 novembre: due no per i Giovani UDC

    Il comitato cantonale dei Giovani UDC, riunitosi a Bellinzona, si è espresso all’unanimità contro i due temi in votazione federale il prossimo 29 novembre.

    L’iniziativa popolare “Per le multinazionali responsabili” è ritenuta dai Giovani UDC come pericolosa e dannosa per il nostro tessuto economico e per il nostro sistema giuridico. Infatti, l’approvazione dell’iniziativa causerebbe degli enormi costi burocratici e un’elevata vulnerabilità giuridica. Questo porterebbe molte grandi aziende a lasciare il nostro paese e delocalizzare in un altro, mentre le nostre Piccole e Medie Imprese, sempre meno attrattive, rischierebbero la chiusura, con una conseguente perdita di posti di lavoro insostenibile per la nostra economia, già così difficilmente colpita dalla crisi del coronavirus. L’iniziativa vuole inoltre fare della Svizzera la nuova polizia giudiziaria planetaria, dal momento che il suo obbiettivo è quello di far applicare il nostro diritto in tutto il mondo, arrogantemente e senza nessun rispetto per lo stato di diritto delle altre nazioni. Non vogliamo che giudici stranieri decidano per noi nel nostro paese, né vogliamo essere noi stessi giudici stranieri in altri paesi!

    L’iniziativa “Per il divieto di finanziare i produttori di materiale bellico” prevede che l’AVS, l’AI, l’IPG, le casse pensioni, le fondazioni e la Banca nazionale non potranno più finanziare le imprese che realizzano oltre il 5% del loro fatturato con la produzione di materiale bellico, gettando al vento le comprovate strategie d’investimento dei regimi pensionistici statali e professionali dei prossimi anni, con conseguenze negative dirette anche per PMI e posti di lavoro. Questa iniziativa è un ennesimo goffo tentativo degli estremisti della GSsE (Gruppo per una Svizzera senza Esercito) per indebolire l’esercito, e ad arrivare, in un prossimo futuro, alla sua abolizione. Una strategia a cui i Giovani UDC si oppongono fortemente.

    Il presidente sezionale Diego Baratti ha anche approfittato dell’occasione per fare una piccola retrospettiva dell’azione “Scuole Libere”, la piattaforma online dove allievi e genitori possono segnalare comportamenti di indottrinamento da parte dei docenti e che ledono il diritto e il principio della neutralità dell’insegnamento: “Fino ad ora sono già giunte una ventina di segnalazioni, circa una al giorno, segnale di quanto questo tema sia sentito e importante per la popolazione” ha affermato Baratti “inoltre siamo riusciti ad ottenere l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica, portando finalmente all’attenzione della gente la tematica sul come deve essere insegnata la politica e la civica nelle nostre scuole”.

    Giovani UDC Ticino

    Diego Baratti

    Presidente

  • I Giovani UDC lanciano Scuole Libere! – per garantire la neutralità dell’insegnamento

    I Giovani UDC lanciano Scuole Libere! – per garantire la neutralità dell’insegnamento

    Oggi in conferenza stampa a Bellinzona i Giovani UDC Ticino hanno presentato la loro azione “scuole libere”, una campagna che vuole mettere pressione a Manuele Bertoli e al DECS affinché si attivino per favorire un necessario cambio di dottrina e cultura nelle scuole, nelle quali, invece di assistere lo sviluppo di un senso critico e di responsabilità, si preferisce imporre la visione socialista del mondo e delle cose, mettendo così in pericolo il concetto stesso di democrazia.

    “La legge sulla scuola parla chiaro, la neutralità dell’insegnamento deve essere garantita” ha affermato Diego Baratti, presidente dei Giovani UDC “oggi viviamo invece una situazione dove i docenti, consapevoli del loro ruolo di mentori e del rapporto di fiducia instaurato con gli allievi, ne approfittano per fare propaganda tendenziosa di sinistra, cercando di portare avanti e di fatto anche imporre le proprie idee, senza fornire un quadro corretto, completo e neutrale delle varie tematiche che riguardano l’educazione alla cittadinanza”.

    La preoccupazione non riguarda unicamente la neo-materia di Educazione Civica. Infatti, i Giovani UDC sono a conoscenza di tantissimi altri episodi riguardanti la propaganda delle scuole: la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’agenda, ma anche con l’avvicinarsi del voto sull’iniziativa per la limitazione, molti giovani ci hanno segnalato che nelle classi hanno assistito a delle vere e proprie lezioni intimidatorie contro l’UDC, dove i docenti consigliavano, o meglio dire imponevano ai giovani di votare NO all’iniziativa per la limitazione.

    Ma non finisce qui: abbiamo sentito anche di docenti che raccoglievano firme per referendum o iniziative popolari sostenuti dall’area rosso-verde, docenti che suggerivano prima delle elezioni che partito o che candidati votare, docenti che obbligavano la classe a partecipare alle oramai tanto mediatizzare marcie per il clima. Inoltre, al Sindacato Indipendente Studenti e Apprendisti (SISA), organo molto vicino al partito comunista (tutti i suoi membri direttivi sono affiliati al suddetto partito), ha il permesso di organizzare bancarelle, raccogliere firme e distribuire volantini politici con contenuti discutibili agli allievi all’interno dei sedimi scolastici, mentre nessun altro movimento giovanile ha il permesso per farlo.

    Il problema è che spesso gli allievi, visto che i docenti hanno il coltello dalla parte del manico, preferiscono rimanere in silenzio per non subire ripercussioni sul loro rendimento scolastico, mentre in alcuni casi, quando invece scelgono di manifestare liberamente la loro idea e il loro pensiero in contrasto con la visione utopica del docente, si rendono protagonisti di pressione e mobbing e magari le loro note vengono pure ingiustamente ridotte.

    Sul sito web www.scuole-libere.ch sarà quindi possibile inviare, in maniera completamente anonima e sicura, segnalazioni, foto di materiale, o semplicemente richiedere assistenza per tutte queste situazioni di propaganda durante l’orario e nel sedime scolastico. L’intento è quello di raccogliere più prove e segnalazioni possibili, che verranno consegnate entro a fine anno a Manuele Bertoli e agli istituti interessati, per le verifiche del caso. Parallelamente è stata avviata pure una raccolta firme. Con queste prove e con la pressione della petizione, Bertoli non potrà quindi più negare l’indottrinamento nelle scuole davanti all’opinione pubblica, e dovrà quindi intervenire per favorire e garantire il diritto alla neutralità dell’insegnamento nelle nostre scuole.


    Tutti i dettagli sul sito www.scuole-libere.ch

    Link per firmare la petizione: http://chng.it/chd7tpspYr

  • Legge sul C02: i movimenti per il clima hanno ragione!

    Legge sul C02: i movimenti per il clima hanno ragione!

    I Giovani UDC sostengono l’annuncio da parte di singole sezioni del movimento dello sciopero per il clima, nel quale affermano che anch’esse parteciperanno alla raccolta firme per il referendum contro la legge antisociale sul CO2. I Giovani UDC sono piacevolmente sorpresi che anche gli ambienti di sinistra si rendano conto che la nuova legge sul CO2 non servirà a nulla per il clima globale. Invece, questa legge fallimentare porterà a un’ondata di nuove e più alte tasse e imposte, che i cittadini dovranno pagare. I Giovani UDC, così come i giovani per il clima, sono contrari ad una nuova legge che costa molto e non porta nulla!

    Le sezioni di Ginevra, Vaud, Neuchâtel, Giura, Vallese, Giura Bernese e Neuchâtel hanno ieri annunciato il loro sostegno al referendum contro la revisione della legge sul CO2 – come avevano annunciato una settimana fa anche i Giovani UDC. Con questo passo, il movimento per il clima mostra finalmente per la prima volta un approccio coerente e forse costruttivo. La nuova legge non migliora minimamente il clima globale, la Svizzera si sta solo dando una zappata sui piedi. Parlano persino di essere stati traditi dal Partito Socialista e dai Verdi. Si sta quindi formando una nuova e sorprendente “alleanza profana” per evitare leggi inutili.

    I Giovani UDC sono consapevoli del fatto che il movimento di sinistra per il clima non persegue gli stessi obiettivi politici e talvolta ricorre a mezzi estremi ed illegali. La Svizzera deve – soprattutto in tempi di crisi – ricordare le sue ricette per il successo: libertà e indipendenza. Le tasse sui biglietti aerei e i prezzi sempre più alti di benzina e carburante non portano a nulla per l’ambiente, ma in compenso svuotano i portafogli dei cittadini e riempiono le casse dello stato.

    Giovani UDC Ticino

  • Una domenica nera per i giovani

    Una domenica nera per i giovani

    I Giovani UDC Ticino prendono tristemente atto della volontà popolare della Svizzera di non volere disdire l’accordo della libera circolazione delle persone. La campagna dei contrari, basata sull’incutere incertezze, infondate paure e timori si è alla fine rilevata efficace, soprattutto in Svizzera tedesca e in Romandia. Il risultato del nostro Cantone dimostra infatti che le problematiche che affliggono il nostro territorio non sono ancora presenti oltregottardo e non sono state neanche capite.

    Oggi è una domenica nera per i giovani ticinesi: questo NO nazionale scaturito dalle urne porterà ora ad un periodo di incertezze per il futuro di noi giovani in Ticino. Infatti, la situazione status quo non è più sostenibile per la nostra generazione: con la libera circolazione sempre più giovani vivranno un periodo di disoccupazione o sceglieranno di andare a vivere e lavorare oltregottardo, dove le paghe sono decisamente migliori. Il Ticino diventerà presto un paese con stipendi da fame, dove nessuno vorrà più vivere e creare una famiglia.

    Non possiamo più fare finta che il problema non esista (come fanno PS, PLR e PPD), stiamo rovinando un’intera generazione e tutte quelle che seguiranno! Il risultato in Ticino è chiaro: il Consiglio Federale deve ora intervenire, andando a rinegoziare con l’Unione Europea delle condizioni quadro specifiche per il nostro cantone, in modo da poter finalmente applicare la preferenza indigena e dare finalmente la possibilità a noi giovani di formarci, vivere, lavorare e formare una famiglia nel nostro Cantone.

    Ora il tema dell’immigrazione di massa a livello politico sarà archiviato per il prossimo decennio. Solo quando a Zurigo e a Berna si accorgeranno di vivere una situazione di dumping a causa di tutti i ticinesi che cercano lavoro a stipendi più bassi della media si tornerà a parlare di libera circolazione. Ma allora sarà già troppo tardi per il nostro Ticino.

    Giovani UDC Ticino

    Diego Baratti